«Da mesi le persone con talassemia di tutta la regione stanno subendo gli effetti di numerosi disservizi, in particolare i 450 pazienti dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari si ripetono continui rinvii delle terapie trasfusionali. Malgrado la dedizione e l’impegno degli operatori sanitari, la grave carenza di organico dei centri trasfusionali, a cui non pare si riesca a trovare soluzione, sta mettendo in ginocchio un opportuno approvvigionamento di sangue per il fabbisogno dell’intera popolazione sarda» lo afferma in una nota Maria Antonina Sebis, presidentessa di Thalassa Azione Onlus APS.
«Ciò significa per chi la trasfusione di sangue la deve eseguire ogni 15-20 giorni, non solo vivere nell’incertezza, nell’impossibilità di programmare l’attività scolastica, lavorativa e personale in attesa della terapia, ma minare la serenità e il benessere di pazienti, piccoli e grandi, e delle loro famiglie» prosegue la nota.
L’associazione parla di un ritorno al passato: «Stiamo tornando indietro di 40 anni e non siamo più disposti a tollerare questa situazione, dobbiamo salvaguardare la nostra salute e la nostra qualità di vita. Nonostante i numerosi appelli alle istituzioni preposte all’organizzazione della cura e della presa in carico dei pazienti con talassemia, che afferiscono a quattordici diversi “luoghi” di cura della Regione, ancora non esiste una rete regionale che garantisca un coordinamento nell’approccio multidisciplinare indispensabile per un’accettabile cura di questa patologia. Considerati i disagi che i pazienti e le loro famiglie stanno subendo e l’inerzia dell’Assessorato alla Sanità regionale chiederemo conto nelle sedi opportune dei danni arrecati a tutta la categoria di persone che rappresentiamo» conclude la presidentessa.
La formazione dei propri ospiti è un tema centrale nella proposta del College Universitario Sant’Efisio.
Il 15 novembre u.s., ad un incontro destinato principalmente alle matricole, il Prof. Luciano Colombo, docente di Fisica all’Università di Cagliari e membro del Comitato Scientifico del College Universitario Sant’Efisio, ha fornito a tutti i partecipanti preziosi consigli su come affrontare al meglio il proprio percorso universitario, oltre a illustrare la propria esperienza in un college di merito.
«È stata una discussione interattiva -racconta Chiara Peddio sul sito collegesantefisio.it– perché non si è trattato di un discorso a senso unico, ma bensì di un momento di confronto che ha coinvolto allo stesso modo collegiali e docente».
Diverse le tematiche affrontate. «Il professor Colombo ha voluto dare agli studenti del primo anno e non solo consigli su come scrivere una mail ad un professore universitario, le espressioni da evitare e quelle invece più appropriate. Sappiamo infatti che in questa situazione di emergenza sanitaria la comunicazione con i professori si svolge esclusivamente tramite mail, non essendoci più l’opportunità di andare al ricevimento in presenza. Vediamo quindi che è ormai essenziale essere in grado di scrivere una buona mail».
Organizzazione, metodicità e puntualità
«Il docente ha parlato delle strategie di successo per la vita da studente universitario. L’organizzazione, la metodicità e la puntualità sono secondo Colombo dei punti cardine. Seguire le lezioni potrebbe sembrare un consiglio ovvio ma in realtà non lo è. Difatti, ciò vuol dire primariamente ridurre il tempo dedicato allo studio a casa, ma anche assimilare al meglio i concetti e cogliere importanti informazioni sugli esami. Inoltre, confrontarsi con i professori e con i tutor è di fondamentale importanza. Va da sé che avere un rapporto diretto con gli insegnanti è fondamentale per affrontare al meglio le piccole o grandi difficoltà che un corso universitario può presentare. I tutor rappresentano una preziosa risorsa soprattutto per le matricole poiché possono prestare aiuto per quanto riguarda ad esempio scegliere i corsi da seguire» continua la studentessa, membro della Commissione comunicazione e social del College.
All’intervento del Prof. Colombo sono seguite le domande degli studenti, delle differenze tra lezioni frontali e lezioni online e com’è cambiato il mondo universitario.
«L’incontro è stato positivo e produttivo. Di fatto, anche il professor Colombo ha trascorso i propri anni di vita universitaria in un college di merito. Questo ha interessato particolarmente noi collegiali perché abbiamo così potuto conoscere le differenze ma anche le similarità tra la nostra realtà collegiale è quella del docente».
Nuraghe Diana, ex Convento dei Cappuccini, Villa Romana, Chiesetta di San Benedetto, percorsi naturalistici del Molentargius. È questa la ricca formula dell’offerta per Monumenti Aperti 2021, in programma sabato 20 e domenica 21 novembre a Quartu Sant’Elena. La tradizionale manifestazione che valorizza il patrimonio culturale dei luoghi dell’isola torna quest’anno in presenza anche in città, grazie all’impegno dell’amministrazione cittadina e dell’associazione Imago Mundi, coordinatrice dell’evento, e con la preziosa partecipazione dei circa 300 volontari, fra studenti delle scuole e associazioni che animeranno i siti prescelti con informazioni, visite guidate ed eventi collaterali all’insegna della musica e dell’intrattenimento culturale.
Sarà possibile prenotare anche dalla pagina di ciascun comune sul sito monumentiaperti.com attraverso il pulsante PRENOTA ORA, che rimanda alla scheda comune del sito di prenotazione.
Si parte dunque dal Nuraghe Diana, in Località Is Mortorius, monumento recentemente proposto nel bouquet dei siti archeologici della Sardegna elegibili all’interno della candidatura promossa presso l’Unesco come patrimonio dell’umanità. L’area, occupata durante la seconda guerra mondiale da impianti bellici e logistici, è oggi oggetto di un importante piano di riqualificazione e di rilancio. Ad accogliere i visitatori presso il monumento saranno gli archeologi della Soprintendenza di Cagliari insieme agli alunni delle quarte e quinte dell’Istituto Tecnico-Commerciale Primo Levi, iscritti all’indirizzo Turistico, i quali garantiranno visite guidate plurilingue: inglese, tedesco e spagnolo.
Visite garantite anche presso la Villa Romana, nel litorale di Flumini-Sant’Andrea, una delle poche testimonianze di insediamento di età imperiale in ambito costiero in Sardegna, presente in territorio quartese: ad illustrare le caratteristiche del monumento saranno i volontari della Pro Loco, che hanno aderito alla manifestazione e che da sempre sono impegnati nella promozione delle peculiarità locali, in chiave promozionale e turistica.
Apre i battenti al pubblico anche l’ex Chiostro dei Cappuccini, in via Brigata Sassari, oggi completamente ristrutturato e adibito a sede museale e sede istituzionale del Sindaco. Saranno i ragazzi dell’Istituto n. 1 Porcu-Satta a garantire a turno le visite nelle due giornate dei Monumenti Aperti quartesi. I ragazzi saranno anche protagonisti del concerto d’apertura che si terrà presso il Chiostro, con un ensemble composto da flauto traverso, chitarra, pianoforte e percussioni.
Ancora i giovani protagonisti dell’accoglienza ai monumenti quartesi: gli alunni dell’Istituto Comprensivo n. 6 “Bellavista” illustreranno il percorso fotografico curato dall’associazione “Feminas” installato all’esterno della Chiesetta trecentesca di San Benedetto, in via Marconi fronte civico 353.
Infine i percorsi naturalistici del Parco Molentargius: quelli proposti saranno 3 e partiranno da via Don Giordi area verde del Parco gate 38. Di seguito in elenco:
Escursione a piedi verso il Bellarosa Maggiore a cura della Sezione Assoraider Quartu S. Elena e CEAS Molentargius (durata circa 1 ora con gruppi di massimo 20 persone)
sabato e domenica
ore 15.00
ore 16.00
Escursione in trenino elettrico verso la Spiaggia Fossile a cura di Explorendi Infopoint del Parco (durata 1 ora e mezza circa con gruppi di 15 persone)
sabato
ore 15.00
domenica
ore 10.00
ore 12.00
ore 15.00
Escursione a piedi per assistere all’inanellamento dell’avifauna di passo verso l’Ecosistema filtro e Bellarosa Minore a cura di Anthus e CEAS Molentargius con le guide dell’ApM (durata circa 1 ora con gruppi di massimo 20 persone)
domenica
ore 9.00
ore 10.00
ore 11.00
Tutte le escursioni verranno svolte solo se le condizioni meteo lo consentiranno, per quella in trenino dipenderà anche dalla percorribilità dovuta al manto stradale lungo la via Don Giordi.
Ricco e variegato il programma degli eventi collaterali
Curati dall’associazione Forma e Poesia nel Jazz
20 novembre – Stagno Molentargius – Concerto all’alba ore 7.00
Concerto all’alba nello splendido scenario del parco di Molentargius, una delle zone umide più belle d’europa, dove esistono svariate colonie di avifauna, che stanziano o migrano indisturbati in questa oasi di pace. Ai partecipanti sarà offerto caffè e pasticcini.
20 novembre – Music & wine – ore 18.30
Nella splendida cornice del chiostro dei cappuccini e in occasione dell’edizione di Monumenti Aperti che sarà aperta al pubblico.
Proponiamo un binomio tra la cultura del vino, di cui Quartu è una delle protagoniste assolute nella produzione di qualità e la musica.
Alla musica dei Bad Blues sarà abbinato un calice di buon vino
Dopo #salvailsuolo e #salvalacqua il FAI lancia una nuova campagna di sensibilizzazione e attivazione sul tema urgentissimo del cambiamento climatico: #faiperilclima.
Nei Beni, climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri esperti guideranno il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e illustreranno strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.
Domenica 14 novembre 2021 alle Saline Conti Vecchi si parlerà di zone umide, l’ecosistema più importante per la storia dell’umanità.
A dispetto di ciò che normalmente viene insegnato, le grandi civiltà si sono evolute in prossimità di zone umide, come in Mesopotamia. Tuttavia, la storia ci parla solo dei fiumi che ad esse danno vita. Le zone umide, infatti, a causa della malaria sono spesso state associate alla malattia e alla povertà e in passato si è cercato spesso di bonificarle, prosciugandole.
Diverso è stato il destino, invece, di quelle zone umide destinate alla produzione di sale, di cui le Saline Conti Vecchi rappresentano un modello unico di sostenibilità ante litteram con la creazione di un ambiente in cui tutela ambientale, sviluppo economico e sociale andavano di pari passo.
Una passeggiata guidata a Porto San Pietro in compagnia della dott.ssa Vania Statzu, Vicepresidente di MEDSEA Foundation, che si occupa della tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere della Sardegna e del Mar Mediterraneo, consentirà di comprendere come e perché le zone umide sono nuovamente a rischio a causa del cambiamento climatico. Siccità, aumento del livello del mare, alluvioni stanno mettendo in crisi questi ecosistemi, privando le popolazioni che vivono attorno dei fondamentali servizi che esse offrono: dal cibo all’uso ricreativo, da oasi di biodiversità alla funzione di mitigazione offerta da questi habitat rispetto al cambiamento climatico.
Oggi le zone umide sono l’esempio perfetto di Nature based Solutions ma si rischia di perdere questa opportunità, se non si agisce in tempo. Spesso bastano piccoli cambiamenti delle nostre abitudini per contribuire notevolmente alla riduzione delle emissioni climalteranti e alla conservazione delle zone umide.Oltre alla passeggiata guidata sono compresi nel biglietto il tour in trenino di 50′ all’interno della salina e la possibilità di visitare in autonomia gli edifici storici.
Vania Statzu, economista dell’ambiente, è vicepresidente e socio fondatore di MEDSEA Foundation dove si occupa di analisi e valutazione monetaria dei servizi ecosistemici, economia circolare, green economy e sustainable blue economy. Segue dal 2017 il progetto Maristanis, cofinanziato dalla Fondazione MAVA per la Natura e coordinato da MEDSEA Foundation, per la tutela e valorizzazione delle 6 aree Ramsar dell’Oristanese, in Sardegna. Svolge attività di ricerca in collaborazione con ricercatori di diversi centri di ricerca e università italiane e straniere sulle politiche ambientali e di sostenibilità, con particolare interesse per la gestione sostenibile delle risorse idriche, e relativi indicatori. Opera nel campo della consulenza ambientale per promuovere lo sviluppo sostenibile a livello territoriale e di azienda e svolge attività di divulgazione scientifica ed ambientale.
Al via il nuovo anno accademico del College Universitario Sant’Efisio a Cagliari. L’inaugurazione si è tenuta nell’Aula Magna del Seminario, sabato 6 novembre. Il direttore del College, don Emanuele Meconcelli, ha sottolineato la speranza di poter tornare presto alla “normalità” con la consapevolezza del cambiamento che l’esperienza pandemica ha portato.
«La giornata – raccontano Chiara Aino e Gaia Conti sul sito collegesantefisio.it– è iniziata con un dialogo, moderato dal giornalista Sergio Nuvoli, che ha visto come protagonisti noi collegiali ed il prorettore vicario dell’Università di Cagliari professor Gianni Fenu, insieme ai membri del comitato scientifico ed i formatori del college. Unicità, Networking, Intelligenza, Capacità e Altruismo: cinque tematiche la cui lettera iniziale forma ‘UNICA’. Queste sono state le parole chiave al centro del primo intervento tenuto dal professor Fenu, con le quali ha voluto descrivere l’essenza stessa dell’Ateneo»
Dopo il discorso introduttivo, gli studenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il prorettore vicario sulle tematiche principali riguardanti l’Ateneo come la didattica in presenza e quella a distanza tra vantaggi e svantaggi. «In particolare – proseguono le due studentesse – abbiamo discusso su quanto negli ultimi due anni gli studenti abbiamo avvertito la mancanza di un confronto diretto, della possibilità di lavorare in team e acquisire la versatilità e tutte quelle soft skills importanti anche per la vita di tutti i giorni. Il professore ha evidenziato l’impegno dell’università e del centro ‘EFIS’ durante la difficile transizione del primo periodo di lockdown, per poter garantire una didattica a distanza che fosse all’altezza di quella erogata sino a poco prima in presenza»
«L’incontro si è concluso con numerose domande sul nuovo anno accademico, sui progetti dell’Ateneo, sul desiderio e possibilità di una ulteriore collaborazione con il College, accolta a braccia aperte dal nostro Direttore e dal prorettore. Dopo il dibattito l’arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Baturi, ha presieduto la Santa Messa. Durante l’omelia è stata ribadita l’importanza dell’amicizia e dei rapporti umani» scrivono le due ragazze che concludono così: «È stata una giornata molto importante per noi collegiali perché ci ha permesso di confrontarci e dialogare con uno dei pilastri della nostra Università in un ambiente conviviale. L’auspicio è quello di far proseguire vivamente questo rapporto nel tempo»