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Adottato il PUMS della Città Metropolitana di Cagliari: al via la fase di consultazione pubblica

Cittadini, enti e altri portatori di interesse potranno inviare le proprie osservazioni entro il 31 dicembre 2022

Con decreto del sindaco metropolitano n. 222 del 21 novembre 2022 è stato adottato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Cagliari.

Il PUMS definisce i progetti strategici della mobilità della Città Metropolitana di Cagliari dei prossimi anni. L’obiettivo del Piano è quello di raggiungere entro il 2030 una riduzione significativa degli spostamenti in auto, attraverso una transizione verso mezzi sostenibili. Attualmente gli spostamenti in auto rappresentano il 77% degli spostamenti giornalieri nel territorio metropolitano.

L’organizzazione di una nuova mobilità sostenibile nella Città Metropolitana di Cagliari è una sfida che il PUMS intende sostenere su diversi livelli, con differenti azioni e linee di intervento, configurando un’offerta di mobilità alternativa all’auto diretta verso il trasporto pubblico e la mobilità dolce.

La finalità del PUMS è quella di orientare le politiche e la programmazione della mobilità urbana nel breve, medio e lungo termine con un orizzonte di 10 anni.

Queste azioni sono concepite per innalzare la qualità della vita di chi all’interno dell’area metropolitana vive, lavora o passa del tempo libero. Il PUMS è l’insieme di interventi pensati per queste persone e per l’ambiente in cui si muovono: mobilità sostenibile significa aumentare la qualità dell’aria, valorizzare il paesaggio e la sua competitività turistica. Non solo, significa anche salvaguardare il tempo e le risorse di ogni cittadino e cittadina. È questa la differenza con i precedenti PUM (Piano Urbano della Mobilità): il PUMS mette al centro le persone e non la gestione del traffico automobilistico.

Il PUMS ha 4 obiettivi principali:

    • Efficacia ed efficienza del sistema di mobilità
    • Sostenibilità energetica ed ambientale
    • Sicurezza della mobilità stradale
    • Sostenibilità socio-economica

Il PUMS della Città Metropolitana di Cagliari si integra con le altre funzioni fondamentali della Città Metropolitana: la tutela dell’ambiente, la pianificazione territoriale, lo sviluppo economico e sociale, la pianificazione del trasporto, la gestione delle strade ex provinciali, l’edilizia scolastica, le pari opportunità, la sicurezza.

Si apre ora la fase di consultazione che consente agli enti, agli attori locali e ai cittadini di inviare i propri contributi relativamente al Piano adottato.

Le osservazioni dovranno pervenire entro il 31 dicembre 2022 all’indirizzo pec protocollo@pec.cittametropolitanacagliari.it.

Tutta la documentazione relativa al PUMS è disponibile sul Portale della trasparenza della Città Metropolitana (link PUMS Decreto sindaco metropolitano).

Tessuto digitale metropolitano: nuove soluzioni per una città di Cagliari più “intelligente”

Presente all’evento è intervenuto anche Giorgio Angius, vicesindaco del Comune di Cagliari

nella sala congressi della Manifattura Tabacchi di Cagliari, in occasione della chiusura del progetto TDM – Tessuto Digitale Metropolitano, sono stati presentati dal CRS4 e dall’Università di Cagliari i risultati delle attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico portate avanti in cinque anni a partire dal 2017. TDM è stato finanziato da Sardegna Ricerche e realizzato dal CRS4 e dall’Università di Cagliari, mentre la città metropolitana di Cagliari è stata utilizzata quale campo sperimentale delle attività.

Lo scopo del progetto era quello di concepire nuove soluzioni per rendere le città più intelligenti grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate quali, la raccolta e l’elaborazione di grandi moli di dati, l’intelligenza artificiale, l’accesso ai dati aperti, la rappresentazione tridimensionale dei dati, al fine di migliorare la gestione delle aree urbane da parte dei decisori preposti e allo stesso tempo per una loro più efficace ed efficiente fruizione da parte dei cittadini in termini di sicurezza e qualità della vita. Le soluzioni ideate sono state utilizzate per la protezione dai rischi ambientali, l’efficientamento energetico e la fruizione dei beni culturali. Metodi ed applicazioni sono stati sperimentati e validati nella città di Cagliari, sfruttando infrastrutture di comunicazione avanzate e sensoristica distribuita su scala metropolitana.

Durante il progetto, inoltre, sono state attivate tre scuole scientifiche, rispettivamente sulle tematiche: Big Data (2019), Visual Computing (2021) e Transizione energetica nelle città digitali (2022), che hanno visto tra i docenti anche ricercatori dell’Università di Cagliari e del CRS4, come pure di altre università italiane e straniere. I partecipanti, prevalentemente studenti, dottorandi e post doc, dipendenti delle PA e PMI, sono stati circa 140.

All’evento sono intervenuti: Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4; Luciano Colombo, prorettore alla ricerca dell’Università di Cagliari; Maria Assunta Serra, direttrice generale di Sardegna Ricerche; Giorgio Angius, vicesindaco del Comune di Cagliari.

Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4: “Il progetto è un esempio virtuoso di come un adeguato gioco di squadra tra istituzioni a livello regionale possa garantire ad un’area urbana reti e servizi tradizionali più efficaci ed efficienti mediante l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese. Il plauso va a tutti i ricercatori coinvolti che hanno profuso negli anni un significativo impegno consci delle aspettative che il territorio nutriva nei riguardi di questo innovativo progetto”.

Luciano Colombo, prorettore alla ricerca dell’Università di Cagliari: “Questo progetto rafforza le collaborazioni tra l’Università di Cagliari e gli enti di ricerca presenti sul territorio, in particolare il CRS4 già nostro partner in molte iniziative. Le tematiche di ricerca sviluppate sono non solo interessanti e attuali, ma anche di grande impatto e utilità per il territorio regionale e i cittadini che lo abitano”.

Maria Assunta Serra, direttrice generale di Sardegna Ricerche: “Sardegna Ricerche, su mandato della Regione Sarda, ha finanziato con oltre 3 milioni di euro l’importante progetto complesso Tessuto Digitale Metropolitano – TDM. Un progetto partito a giugno 2017 e concluso in questi giorni, che mira a sviluppare metodi e tecnologie innovative per creare soluzioni intelligenti per la gestione delle grandi città. Una sperimentazione su scala urbana di infrastrutture avanzate per la comunicazione e la sensoristica. Siamo certi – conclude la direttrice di Sardegna Ricerche – che queste innovazioni favoriranno una crescita intelligente delle città e il miglior utilizzo delle risorse, nonché una maggior sicurezza dei cittadini”.

Ulteriori informazioni sul progetto TDM al sito: www.tdm-project.it

Legambiente

Cagliari rinnovabile: Legambiente e il progetto ClimAction

A Cagliari arriva Life ClimAction, un progetto di Legambiente in partenariato con Enel Foundation finanziato dal Programma Life. Fino al dicembre 2023 coinvolgerà la comunità e tutti i portatori di interesse nei piani di rinnovamento energetico europeo.

Martedì 12 aprile si è tenuto l’Infoday sul progetto Life ClimAction proposto da Legambiente e Enel Foundation nel Teatro dei Bambini del Parco di Monte Claro. Legambiente spiega che “Il progetto coinvolgerà cittadini, giovani, popolazione scolastica, amministrazioni e imprese per costruire un nuovo patto di comunità e una nuova consapevolezza collettiva. Vogliamo creare un fronte trasversale e compatto in grado di mettere in campo buone pratiche per contrastare l’emergenza climatica”.

Si parte con gli sportelli energia che verranno allestiti dai circoli locali di Legambiente per incontrare cittadine e cittadini che vogliono informarsi sulle possibilità e le opportunità per ridurre il proprio impatto sul pianeta, ad esempio rendendo la propria abitazione energeticamente efficiente installando pannelli solari e non solo.

Il tema primario dell’incontro ha riguardato le comunità energetiche rinnovabili. Si tratta di un modello altamente sostenibile basato sull’autoproduzione sostenibile di energia elettrica. Ne è un esempio il progetto riguardante Piazza Medaglia Miracolosa a Cagliari. Con la scuola e la piazza che fanno da elementi centrali, i tetti degli edifici circostanti verranno utilizzati per l’installazione di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, rendendo l’isolato autonomo energeticamente. Inoltre, mira al coinvolgimento e alla formazione dei residenti, essenziali nell’attuazione dei piani di rinnovamento. Infatti, Un ClimAction leader potrà reclutare e formare operatori sul territorio. La scelta delle scuole come centro delle comunità energetiche è finanziato anche grazie al progetto NESOI, per l’ottimizzazione energetica delle isole del Mediterraneo.

“Le comunità energetiche sono un modo anche per risparmiare” spiega il professor Emilio Ghiani. “Si tratta di associazioni di cittadini o comunque persone giuridiche che producono e condividono energia da fonte rinnovabile per consumarla localmente. Vogliamo favorire lo scambio di buone pratiche e sistemi di monitoraggio come quello SCADA” continua Ghiani “per monitorare dati, allarmi e flussi energetici in tempo reale. Dotata di app permetterebbe anche ai cittadini di monitorare il consumo energetico e le spese.

Il monitoraggio energetico é importante per l’interezza della Città Metropolitana. Il progetto si propone di portare almeno un quarto degli edifici di Patrimonio a efficientamento energetico entro il 2023. Per raccogliere i dati strutturali necessari, il Comune in partenariato con Fastweb sta costruendo una rete capillare di sensori che monitorano le varianti climatiche, permettendo strategie urbanistiche efficienti e interventi tempestivi.

Life ClimAction si inserisce nell’ottica dell’Agenda 2030 e del Green New Deal. Carovana per il clima, iniziative nelle scuole e per amministrazioni, incontri con la cittadinanza, approfondimenti e orientamento agi studi e al lavoro per i giovani, incontri tra imprenditori per scoprire e condividere buone pratiche sono le strategie adottate per raggiungere gli obiettivi.

Il direttore generale Legambiente, Giorgio Zampetti, ha commentato: «Il cambiamento che dobbiamo affrontare per contrastare la crisi climatica parte anche da noi. La partecipazione attiva delle persone diventa quindi imprescindibile. Senza, non potrà essere altrettanto efficace, perché non in grado di intercettare le criticità e le necessità delle comunità. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un nuovo patto che unisca la società civile, le autorità nazionali, regionali, locali, e le imprese, in stretta collaborazione con le istituzioni e gli organi consultivi dell’Ue. E’ da questa esigenza che nasce il progetto Life ClimAction, proprio per costruire e rafforzare questo patto e rendere il percorso di transizione ecologica ed energetica una importante occasione di crescita per l’intera comunità».

Giornata mondiale delle zone umide: un concorso per tutelarle

In occasione del World Wetlands Day, la giornata mondiale delle zone umide che verrà celebrata il 2 febbraio, la fondazione MEDSEA lancia il concorso sulle zone umide in Sardegna #WWDSardegna per sensibilizzare sul tema dell’ambiente e promuovere habitat preziosi per la loro biodiversità.

Tema di quest’anno è quello di agire per le zone umide, da qui l’hashtag internazionale #ActForWetlands, un appello a investire capitale finanziario, umano e politico nel salvataggio delle zone umide del mondo, evitandone la scomparsa e ripristinando quelle che l’uomo ha degradato.

Dal 2 al 9 febbraio, tutte le foto a tema stagni e lagune di Sardegna postate sui profili pubblici Instagram con l’hashtag #WWDSArdegna e #ActForWetlands e indirizzate a @medsea_foundation, accompagnate da un breve pensiero , verranno selezionate e valutate da una giuria di esperti che sceglierà le migliori sulla base dell’efficacia del messaggio.

In palio dei premi tra cui una GoPro Hero 7 – Action Camera Digitale 4K HD e alcuni kit da “wetlanders”, per esplorare e conoscere meglio questi ambienti naturali e le loro produzioni a cura delle aziende sarde Nieddittas e Riso iFerrari e dell’Associazione fotografi naturalisti della Sardegna (AFNI).

In giuria siederanno le responsabili della comunicazione e marketing Francesca Mattana di Riso iFerrari e Francesca Figus dell’azienda ittica Nieddittas, il coordinatore dell’AFNI Sardegna Gianluca Doa, lo scrittore Fabrizio Caramagna, tra i massimi esperti di aforismi in Italia, e la vicepresidente della fondazione MEDSEA ed economista dell’ambiente, Vania Statzu. L’obiettivo del concorso è quello di accrescere la conoscenza sull’importanza delle zone umide e valorizzare il loro ruolo ai fini di una maggiore tutela e promozione.

In Italia si contano 57 siti designati come Zone Umide di Importanza Internazionale (Siti Ramsar), con una superficie di 73.982 ettari. Di questi, la Sardegna ne conta ben 9, tra cui l’ultimo nato alla foce del Rio Posada: questa peculiarità rende la Sardegna una delle Regioni con più superficie di zone umide RAMSAR in Italia con il 17% della superficie nazionale.

Basti pensare allo Stagno di Cagliari (Santa Gilla) e al Parco Regionale Molentargius-Saline, entrambi siti di importanza internazionale. Sono tra le più importanti aree umide d’Europa, riconosciute negli elenchi ufficiali delle aree umide da sottoporre a tutela:  “Siti di Importanza Comunitaria” e “Zone di Protezione Speciale” per l’Unione Europea[6] e “Zona umida di importanza internazionale” ai sensi della convenzione di Ramsar.

Crediti © Federico Pastore Laguna di Mistras

La giornata delle zone umide è stata istituita dalla convenzione di Ramsar (Iran) già nel 1971. Il trattato intergovernativo fornisce il quadro guida per la conservazione e l’uso corretto delle zone umide e delle loro risorse, per sensibilizzare sull’importanza di stagni e lagune per il nostro ecosistema. Entrata in vigore nel 1975, la convenzione ha visto quasi il 90% degli Stati membri delle Nazioni Unite da tutto il mondo diventare presto parti contraenti.

Negli ultimi 50 anni si stima che il 35% delle zone umide mondiali siano andate perdute, l’85% negli ultimi 3 secoli. Spesso bonificate e degradate perché ritenute zone malsane e poco attraenti. La scomparsa di questi habitat è tre volte più veloce di quella delle foreste.

Ambienti preziosissimi in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, le zone umide costiere proteggono ad esempio dall’impatto delle tempeste marine, sono in grado di raccogliere velocemente le acque alluvionali in caso di piogge estreme e mitigare gli effetti disastrosi per l’uomo. Inoltre, stagni e lagune sono capaci di assorbire e immagazzinare grandi quantità di CO2. Non in ultimo, sono casa per una moltitudine di specie di uccelli, alcune delle quali a rischio estinzione.

La perdita di questi ambienti porta, tra i vari effetti, ad una maggiore esposizione alle inondazioni ed eventi meteorologici estremi, alla perdita di biodiversità del pianeta e all’aumento del carbonio ed emissioni di metano nell’atmosfera.

Crediti:

La Fondazione MEDSEA, con base a Cagliari, lavora per la tutela degli ecosistemi marini e costieri del
Mediterraneo e la protezione del patrimonio culturale. Dal 2015 si occupa di numerosi progetti di
salvaguardia delle zone umide costiere e riduzione della plastica monouso.

OIKOS piazza 4

I volontari riqualificano Piazza IV Novembre

Sabato 4 e Domenica 5 Dicembre un folto gruppo di volontari e attivisti si è impegnata per riqualificare Piazza IV Novembre a Quartu Sant’Elena.

OIKOS Cittadinanza Attiva e CleanQua hanno radunato un gruppo di cittadini, volontari e attivisti per riqualificare la Piazza IV Novembre della città di Quartu. L’area, nodo centrale della vita della città, giaceva in condizioni di degrado e di grigiore. Le fioriere della piazza erano infatti comunemente utilizzate come posacenere dai cittadini meno responsabili, mentre gli alberi e gli angoli delle aiuole hanno a lungo subito il peso deli rifiuti abbandonati ai loro piedi.

Però, con il patrocinio del Comune di Quartu, i volontari di OIKOS Cittadinanza Attiva e CleanQua hanno iniziato il lavoro di riqualificazione restaurando i muretti e verniciando le panchine di colori diversi. “Un contributo per la nostra città che ha bisogno Cittadini virtuosi. Grazie ancora per il sostegno dei commercianti locali e il Comune di Quartu Sant’Elena” commenta OIKOS sui propri Social. “Aiutateci e aiutiamoci di salvaguardare e mantenere pulita la nostra piazza.

Oltre a restaurare le panchine e le fioriere, i partecipanti hanno colto l’occasione per rimuovere e smaltire i rifiuti presenti nell’area. Inoltre hanno rigenerato con il terriccio l’habitat delle piante presenti, attuando dove necessario una potatura sistematica. Non solo decoro, quindi, ma pulizia e bellezza al centro di quella che è diventata presto una sorta di festa. Rastrelli, zappette e sacchi di terra sono stati accompagnati da risate, chitarre e mascotte improvvisate che hanno dato ulteriore colore all’evento.

“I volontari erano non solo di Quartu ma sono venuti anche da fuori per darci una mano. Il prossimo fine settimana continueremo con la Piazza” continua OIKOS. “Ogni mano sul posto o donazioni per materiale sono utilissime per finire l’intervento sulla Piazza e per future iniziative.”

Fonte Foto: OIKOS

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