di Andrea Matta
I lavori nel cantiere “All’Opera” nell’Oratorio Sant’Elena in via Eligio Porcu a Quartu stanno per terminare. Sabato 21 luglio si concluderà il quinto CRE (centro ricreativo estivo) per i bambini e i ragazzi della Basilica di Sant’Elena.
Lampadisti, tegolai, cementisti, mattonai, imbianchini, piastrellisti, gruisti e ruspisti metteranno da parte i ferri del mestiere e si saluteranno. Qualcuno di loro si rincontrerà durante le attività estive dei vari gruppi, gli animatori viaggeranno verso Roma per il Sinodo dei Giovani. Si ritornerà alla vita di sempre mettendo da parte, per qualche mese, quella dell’oratorio.
Dal 18 giugno ad oggi il divertimento non è mancato tra i giochi nel campetto, in piazza, le visite al Teatro Lirico di Cagliari, quella alla fattoria didattica Su Cuile ad Assemini e la giornata alle grotte Su Mannau a Fluminimaggiore. “All’Opera” è dedicata all’invito che Dio rivolge a ciascuno di noi e ad un agire attivo a servizio del dono ricevuto in maniera gratutita. È venire a sapere di se e degli altri e prendere coscienza del mondo riconoscibile nelle cose fatte. Ricco anche il programma delle ultime due giornate: stasera i balli con gli animatori sul palco e la lotteria; sabato alle ore 19 la messa e poi le premiazioni.
A poche ore dalla chiusura del “cantiere”, il vice parroco della Basilica di Sant’Elena, don Davide Collu, tira le prime somme del CRE, a partire proprio dai numeri di quest’anno tra staff, ragazzi e bambini: «Abbiamo un gruppo di sette coordinatori, i più grandi d’età, che hanno lavorato nella preparazione e hanno coordinato il lavoro. Poi un gruppo di circa sessanta ragazzi delle superiori che sono lo zoccolo duro di tutto il lavoro, che si mettono in gioco nelle squadre, portano avanti tutte le attività e danno vita al clima del CRE. Poi c’è un gruppo di ragazzi di seconda media che abbiamo sempre voluto valorizzare dandogli il ruolo di aiuto-animatore e sono circa venticinque e poi abbiamo 240 bambini iscritti, i frequentanti, in media sono 180-190 al giorno»
Il mondo del CRE-GREST, tradizione lombarda esportata negli oratori di tutta Italia, è arrivato a Sant’Elena nel 2014 e piano piano è diventato il centro dell’attività annuale dell’oratorio.«Siamo partiti in sordina cinque anni fa – prosgue don Davide – Avevamo proposto “Piano Terra” ma fu un modo per iniziare. Ogni tanto si apriva e si faceva delle attività con un gruppo di venticinque, trenta bambni. Poi ci fu “Tutti a tavola” che fu il primo e vero CRE e avevamo novanta bambini iscritti e un gruppo di una ventina di animatori. Poi “Per di qua” dove siamo arrivati a 150 bambini. L’anno scorso “Detto fatto” con 200 bambini e quest’anno “All’opera” con 240 bambini»
Una crescita non solo nei numeri ma anche nella proposta fatta ai giovani e alle famiglie: «A parte i numeri, abbiamo lavorato su come far arrivare il messaggio attraverso degli strumenti come il gioco, la catechesi, lo stare insieme, il lavoro di squadra e l’abbiamo fatto su più direzioni: dai bambini, ai ragazzi delle medie a quelli delle superiori. Con questi ultimi credo sia stato il lavoro più difficile ma anche quello più bello. Il tassello fondamentale nella crescita di questi anni – conclude don Davide – sono state le famiglie. Abbiamo sempre voluto valorizzarle nelle serate, nelle proposte. Sono una parte imporante di tutto il progetto e la cena che abbiamo fatto tutti insieme è stato uno dei momenti più belli di quest’anno: dalle quattro del pomeriggio fino alle dieci, stancante ma molto divertente».
Lo sviluppo dell’Oratorio Sant’Elena in questi anni è il frutto del lavoro portato avanti da tante persone: del parroco don Alfredo Fadda, don Davide e don Andrea Secci, delle catechiste, dei capi, degli animatori e dalla Equipe che nel 2013 ha fatto rinascere il progetto. Persone che giorno dopo giorno si mettono “all’opera” per proporre il meglio. Una crescita importante anche per i ragazzi, cresciuti in oratorio e ora pronti e trasmettere le loro conoscenze e la loro voglia di fare ai più piccoli.
In un grigio centro storico quartese – come non si vedeva da parecchio tempo – a riportare i colori e i “rumori del cantiere” sono stati gli animatori e i bambini del CRE. Una bella avventura. Una buona notizia.