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Anno: 2018

Questo articolo è per voi se… non conoscete Lorenzo Braina

di Alessandro Atzeni

Originale. Coinvolgente. Emozionante.
In queste tre parole si riassume perfettamente l’incontro organizzato nella giornata di mercoledì dalla Cooperativa Starter e dal Centro Crea per l’educazione in cui è stato presentato il nuovo libro del suo fondatore Lorenzo Braina.

Non una parola fuori posto, forse anche il microfono era emozionato, con la voce che inizialmente andava e veniva, ma se si parte con un errore o un problema tecnico, di sicuro l’evento non potrà che essere un successo.
E così è stato.

La presentazione del libro di Braina dal titolo “Dato al mondo”, come nei migliori reading e monologhi teatrali, ha catturato l’attenzione dei quasi 500 presenti all’Auditorium del Seminario di Cagliari riuscendo a interpretare il rapporto tra genitori e figli con parole dirette, avvalendosi anche di quelle di Collodi e Pinocchio, oltre che dell’accompagnamento della chitarra di Donato Cancedda.

Tra le voci raccolte nel post spettacolo si è parlato di emozioni forti, di pianti, di ricordi e di risate fragorose nel rivedersi perfettamente descritti dall’educatore di Arborea. Ma quella che più di tutte rappresenta interamente la serata è stata la seguente: “riesce a prendere la filosofia, la psicologia, la pedagogia e a tradurle in parole spiccie, semplici, di cui non ci si può dimenticare”.

Probabilmente proprio per questo motivo ogni suo incontro è paragonabile ad un corso di aggiornamento per docenti, genitori, educatori e per chiunque intenda far crescere una comunità sana o abbia a cuore il futuro dei giovani perché: “non basta procreare per diventare padre e madre”.

Profilo Sociale ha raccolto tantissimo materiale durante tutta la serata, non perdeteci di vista perché non vediamo l’ora di condividerlo con tutti voi lettori.

Cresce lo street food in Sardegna: +56% in cinque anni

Numeri positivi per lo street food in Sardegna.

Dai prodotti tradizionali come panadas, pizzette, culurgionis a quelli bio, i sardi apprezzano i piatti offerti dai “ristoranti” su quattro ruote che spesso sono legati alle manifestazioni ed eventi.

Oltre al gusto anche i numeri sono buoni: secondo i dati rielaborati dall’Osservatorio per le Piccole Medie Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere-Infocamere, nel 2018 le imprese registrate come “Attività di ristorazione ambulante” sono 156 e sono cresciute del 56% nell’ultimo quinquennio, contro un totale di 2.729 e una crescita media nazionale del + 58,9%. Capofila è la provincia di Cagliari con 56 imprese iscritte, segue Sassari con 48, poi Nuoro 15 e Oristano con 14.

Soddisfazione da parte del Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, che in una nota ricorda come tutto avvenga nel massimo rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali e alla continua attenzione verso le esigenze alimentari dei consumatori, caratteristiche principali delle produzioni artigianali sarde riconosciute per la loro genuinità e specialità.

“I numeri reali di questo fenomeno sono molto maggiori perché sono ormai tantissime le attività di produzione, ristorazione e somministrazione presenti on the road – prosegue Mameli In ogni caso siamo molto contenti della crescita di questo nuovo settore dell’alimentazione perché è sinonimo di opportunità sia per le imprese tradizionali che innovano e diversificano, sia per le nuove realtà che propongono innovativi stili gastronomici”.

Una realtà viva e creativa che vede anche i giovani protagonisti con le 38 aziende gestite da under 35 nel 2018 e 4 da stranieri, numeri che riguardano il 24,4% e il 2,6% nel totale delle imprese. Mameli chiede per il settore una maggiore semplificazione delle procedure di adeguamento delle norme sanitarie e del commercio e sottolinea l’importanza di individuare strade da seguire per l’interdipendenza delle realtà come il cibo da strada e le tipicità sarde.

Tra storia e disagi

di Donna Fernanda

La settimana scorsa ho finalmente potuto leggere la tesi di laurea dell’assistente dell’archeologo che ha curato lo scavo nel giardino di casa di mia nonna.

Scavo iniziato dopo aver contattato la Sovrintendenza a causa del ritrovamento di una anforetta durante la riparazione della rete fognaria.

Io sono ben felice che attraverso questi reperti si sia aggiunto un tassello alla storia quartese.

Ma a causa di tutto ciò mia nonna è stata allontanata per anni da casa sua.

Mia nonna era (purtroppo è morta sei mesi fa senza poter rimettere piede nel suo giardino o dormire nel suo letto) disabile e costretta sulla sedia a rotelle a causa del diabete senile.

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I diritti di Tutti – Parte I

di Maria Bernardetta Cabras

Nel paese di Tutti vivevano molti anziani e pochi giovani.

Le famiglie preferivano spostarsi a vivere nella Grande Città, dove tutto era a portata di mano: le scuole, gli ospedali, le autostrade che portano al nord, l’aeroporto, i negozi.

Successe che, un giorno, Maria e Giacomo, due fratelli gemelli di 8 anni, dovettero salutare Ettore, l’amico della fattoria dove avevano giocato i giochi più belli, compreso cavalcare Pedro il puledro.

La fattoria chiudeva e con essa una parte del loro cuore. Poi partirono Giada e il suo papà, maestro di musica del paese.

Fu una tristezza immensa veder caricare sul camioncino le chitarre, i violini, i sassofono, l’arpa e il fantastico pianoforte a coda.

Chi avrebbe suonato la musica a Tutti?

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Giornalismo del futuro: mission impossible?

di Alessandro Atzeni

Una notizia per essere tale deve essere necessariamente trattata in maniera imparziale per poi scatenare i pensieri soggettivi del lettore e l’opinione dei più giovani, in questo senso, ha un ruolo primario nella diffusione del sapere oggettivo dei fatti.

I ragazzi sono già nel futuro, pensano e scrivono secondo dettami che si modificano velocemente, cambiano ogni giorno e, soprattutto, si sanno adattare a qualsiasi innovazione.

Per questo gli abbiamo dato spazio, andandoli a trovare nel posto da cui tutto ha inizio, la scuola.

Ai ragazzi della redazione di Euclinews, il giornale scolastico del liceo Euclide di Cagliari, abbiamo chiesto cosa pensassero dell’informazione contemporanea, come immaginassero il giornalismo del futuro e da questi piccoli input è nata una discussione con molti punti di vista differenti.

Per questo ringraziamo il prof. Walter Orrù, tutor della redazione, che ha partecipato attivamente all’intervista, inserendo delle piccole provocazioni che hanno aiutato i ragazzi a far emergere la propria opinione e le proprie idee.

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