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Anno: 2019

Regionali 2019: presentate 26 liste; otto candidati presidente

Ventisei liste e otto candidati presidente. La corsa alle prossime elezioni regionali si completa di un altro tassello con la presentazione dei simboli all’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Cagliari.

Liste e presidenti. Undici liste sono collegate al candidato presidente Christian Solinas per il centrodestra: Riformatori; UDC; Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale; Partito Sardo d’Azione; Lega Salvini Sardegna; Partito Uds-Unione dei sardi; Fortza Paris; Energie per l’Italia; Sardegna Civica; Sardegna 20Venti-Tunis.

Nove liste per i Progressisti di Sardegna e il candidato Massimo Zedda: Partito Democratico; Campo Progressista Sardegna; Liberi e Uguali Sardigna Zeddaa presidente; Cristiano Popolari Socialisti; Sardegna in Comune con Massimo Zedda; Progetto Comunista per la Sardegna e le tre liste civiche Noi, la Sardegna con Massimo Zedda; Futuro comune con Massimo Zedda; Giovani sardi con Massimo Zedda. I candidati di Centro Democratico verranno ospitati nelle liste del Campo Progressista Sardegna mentre Upc e Psi andranno nella lista dei Cristiano Popolari Socialisti.

Una lista a testa per gli altri sei candidati presidente: Movimento 5 Stelle per Francesco Desogus; Autodeterminazione per Andrea Murgia; Partito dei Sardi per Paolo Maninchedda; Sardi Liberi per Mauro Pili e Sardegna di Ines Pisano. È stato presentato anche il simbolo di Rifondazione Comunisti-Sinistra Sarda che, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere legato a Vindice Lecis, ex giornalista de La Nuova Sardegna e L’Espresso. Per quest’ultima lista, come per M5S, c’è tempo fino al 24 gennaio per raccogliere le firme per ufficializzare la sua candidatura.

I prossimi passi saranno domenica 20 e lunedì 21 gennaio con la consegna delle liste nei tribunali e il 24 gennaio dalla ore 8.00 alle 12.00 per la presentazione delle candidature dei presidenti.

Ah ma è satira!?

Simone Gungui, amministratore delle pagine Facebook parodia “Luigi di Majo” e “Alessandro di Batista”, racconta la sua esperienza di satira e censura online ai microfoni di RSE Radio Sant’Elena.

Come ti è venuto in mente di creare queste pagine?

È iniziato tutto a settembre, a partire da un post che pubblicò il vero Luigi Di Maio, che sembrava esso stesso una parodia.

Allora iniziai per scherzo a farne io la “vera” parodia, quasi per gioco.

Questo gioco in due settimane raggiunse una dimensione importante con 15 mila fan, poi due settimane dopo aggiunsi quella di Di Battista che si trovava in quel periodo in Sud America.

Io l’ho immaginato come un finto umile che si vantava sui social di andare a sfamare i bambini poveri, e insomma è iniziato tutto da qui.

Poi hai fatto parlare anche il figlio

Ho avuto quest’intuizione partendo, come sempre, dai loro profili originali.

Ho notato che su Instagram, Alessandro Di Battista, pubblicava le foto insieme alla moglie ed al figlio, che ha meno di due anni, quindi ho immaginato che il figlio si mettesse a parlare meglio di Luigi Di Maio.

Da quel momento si sono scatenati i commenti di coloro che, non avendo capito che fosse una pagina satirica, scrivevano che fosse impossibile che quel bambino potesse parlare!

e da li i commenti di coloro che, non capendo che la pagina fosse di satira, dicevano è impossibile che questo bambino possa parlare

Quindi è capitato che le scambiassero per pagine reali e che prendessero per vere le tue dichiarazioni?

Sì, inizialmente ho un po’ sopravvalutato le persone (ironico), ho creato apposta la pagina col nome storpiato e, come se non bastasse, ho anche aggiunto nelle info di descrizione: “Pagina satirica” con l’indirizzo “@dimaioparodypage”.

Credevo che queste tre informazioni bastassero per far capire l’intenzione della pagina, ma comunque un buon 30% dei lettori continuava a cascarci, tant’è vero che questo costrinse Facebook a bloccarmi e mettermi davanti ad una scelta.

Una mattina infatti trovai un messaggio di Facebook che diceva: hai due opportunità, o cancellare la pagina o accettare la modifica del nuovo nome, ossia “Non ufficiale: Luigi di Majo”

Questo succedeva ad inizio novembre, però qualche giorno fa queste pagine sono sparite, perché?

Nessuno lo sa, non ho ricevuto alcun messaggio da parte di Facebook.

Non è successo solo a me, anche altre pagine sono scomparse tra cui “Di Maio che facesse cose”, gestita da Andrea Cecchin, un amico che ho contattato e a cui è successa una cosa fantastica:

Luigi Di Maio, quello vero, lo ha contattato dicendogli che il giorno dopo avrebbe chiamato Facebook per far tornare operativa la sua pagina.

Inizialmente credevo fosse un ulteriore fake ma la conferma che fosse l’originale è arrivata quando ho chiesto ad Andrea come avesse fatto Di Maio ad avere il suo numero.

Venne fuori che gli era stato dato da Chiara Appendino, sindaco di Torino per il Movimento 5 Stelle.

Com’è stato possibile vi chiederete.

La motivazione è che questo ragazzo gestisce anche un’altra pagina dal titolo “La Appendino proibisce cose”, che fu bloccata mesi fa da Facebook e la cui sindaca si è mobilitò per farla tornare attiva.

Infine questa mattina ho visto che tutte le pagine, comprese le mie sono tornate attive.

Per concludere, quanto è importante fare satira in Italia, quanto è difficile e quanto i protagonisti ci stanno aiutando?

Questo governo ci offre degli spunti impareggiabili, credevamo anni fa con Berlusconi o col PD di aver raggiunto livelli molto elevati ma in realtà li stiamo toccando ora.

Carbosulcis cambia rotta: innovazione e ricerca i nuovi obiettivi

Dal 1° gennaio l’ufficialità della notizia ormai diventata prassi da qualche tempo, la Carbosulcis ha smesso di estrarre il carbone così come deciso dalla Commissione Europea che ha approvato 4 anni fa il piano di aiuti per la conclusione dell’estrazione del minerale.

Le nuove parole d’ordine: innovazione e ricerca

I due nuovi obiettivi sono posti all’interno del Piano industriale 2018/2022 approvato dalla Giunta regionale, definito dall’assessore all’industria Maria Grazia Piras come un momento storico.

Cosa prevede il piano industriale 2018/2022?

  • La riconversione del sito tramite avvio di nuove attività finanziate con risorse proprie e con incentivi nazionali;
  • collaborazioni strategiche con altre società partecipate dalla Regione Sardegna (Igea e Sotacarbo);
  • la realizzazione di un nuovo lotto di discarica per rifiuti non pericolosi, il progetto Aria (in collaborazione con l’Infn);
  • un programma di ricerca e innovazione, insieme all’Università di Cagliari per verificare la fattibilità dello stoccaggio di energia in sottosuolo;
  • la messa in sicurezza delle infrastrutture in sottosuolo e delle aree di superficie della miniera, così come previsto dal piano di chiusura dei siti.

20 anni dopo

di Alessandro Atzeni

20 anni dopo è il romanzo successivo a I Tre Moschettieri, in cui Alexandre Dumas colloca molto tempo dopo D’Artagnan e tutta la compagnia.

Le avventure del primo libro paiono sbiadite ma mai dimenticate del tutto, anzi, fonte quotidiana di crescita culturale sia personale che collettiva.

Queste avventure sono le stesse che Fabrizio de Andrè ha continuato a regalarci nei vent’anni successivi alla sua scomparsa, continuando a presentarci costantemente, in ogni avvenimento sociale di questo paese, la sua visione dei fatti.

Alla Sardegna Faber era legato visceralmente, tanto da averci vissuto dalla seconda metà degli anni settanta, per tutto il resto della sua vita, per questo oggi, vent’anni dopo, lo vogliamo omaggiare con l’ascolto dell’album dedicato all’Isola, un album inizialmente senza titolo, poi ribattezzato l’Indiano.

Museo in Transito: scuola, trasporto pubblico e cultura all’EXMA di Cagliari

Scuola, trasporto pubblico ed EXMA in rete per azioni culturali e di sostenibilità ambientali. Fino al prossimo 20 gennaio all’EXMA di Cagliari, la mostra-progetto “Quadri in azione“, esito della quarta edizione di Museo in Transito. Nelle sale sono esposti i lavori degli allievi di tre istituti superiori di Cagliari che hanno reinterpretato e messo “in azione” nel quotidiano, grazie alla collaborazione del CTM (Consorzio Trasporti Municipale) e affiancati da esperti e divulgatori di arte contemporanea, una selezione delle opere della Collezione Bartoli Felter.

Nella mostra, inaugurata lo scorso 19 dicembre, sarà possibile vedere le opere degli studenti. I ragazzi del corso PIA dell’Istituto Professionale Pertini hanno realizzato delle stole, stampate a mano con timbri auto-prodotti con materiale di riciclo, creando pattern a partire da motivi liberamente tratti dalle opere della Collezione. Gli studenti del Liceo Artistico Foiso Fois, hanno creato gli undici poster della campagna pubblicitaria che accompagna la mostra mentre i giovani del Liceo Classico Dettori curato la comunicazione della mostra creando dei brevi video-biografie degli autori scelti per la realizzazione delle opere.

“Il progetto, ideato promosso dall’associazione ArCoEs nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro (ASL) – si legge nella nota di presentazione – è un insieme di azioni di divulgazione culturale e promozione del patrimonio artistico della Sardegna. Come nelle scorse edizioni, gli studenti hanno utilizzato il linguaggio artistico per ricucire in modo nuovo il tessuto urbano e sociale, per creare originali legami e imprevisti scambi tra varie socialità e diversi territori urbani, facendo del Trasporto Pubblico un veicolo di promozione e divulgazione culturale”

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