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Anno: 2022

Istituita la Consulta diocesana per la pastorale sociale e del lavoro

Baturi e Boi in un convegno dello scorso anno organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro

Il Cancelliere Arcivescovile rende noto che S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo Metropolita di Cagliari, in data 25 luglio 2022, festa di san Giacomo apostolo, con proprio Decreto ha costituito la Consulta diocesana per la Pastorale Sociale e del Lavoro, promulgandone contestualmente lo Statuto. La Consulta, il cui organigramma è in fase di costituzione, è presieduta dall’Arcivescovo mentre il segretario è il diacono Ignazio Boi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro. Ne sono membri gli Assistenti di associazioni e organismi ecclesiali; rappresentanti delle parrocchie e delle vicarie e delle istituzioni ecclesiali impegnate nell’ambito del lavoro e del sociale; gli Animatori di Comunità del Progetto Policoro in carica; rappresentanti di Associazioni, Sindacati, Associazioni imprenditoriali e di categoria, Enti e organizzazioni di volontariato e del terzo settore, gruppi e movimenti; rappresentanti di Uffici e servizi diocesani connessi alla Pastorale Sociale e del Lavoro.

“Alla base della nascita della Consulta – spiega Mons. Baturi – c’è la volontà di applicare il metodo sinodale, caratterizzato dal confronto e dall’incontro, all’intera azione Pastorale diocesana. Nello specifico questa scelta mira a riaffermare il valore sociale della fede e dell’incontro con Cristo, esprimendo una riqualificazione della vita delle persone e della società. Questo organismo diocesano nasce da profonda lettura del panorama socio-politico attuale,  con il tentativo di trovare soluzioni e nuove strade da percorrere, assieme alle varie componenti coinvolte, per costruire fatti buoni, rilanciare la qualità della convivenza sociale e della dignità del lavoro, da sempre priorità umana e cristiana. Istituire la Consulta è inoltre un modo per scongiurare il rischio del rifugiarsi nel vissuto del proprio privato”.

Il nuovo organismo diocesano, sarà presieduto dallo stesso Arcivescovo, mentre il segretario sarà il diacono Ignazio Boi, anche direttore dell’Ufficio diocesano in materia di Pastorale sociale e del lavoro. Ne sono membri, oltre che gli assistenti di associazioni e organismi ecclesiali impegnati nell’ambito del lavoro e del sociale, gli animatori di comunità del progetto Policoro, rappresentanti di sindacati, associazioni imprenditoriali e di categoria, enti e organizzazioni di volontariato e del terzo settore, gruppi, movimenti e rappresentanti di Uffici e servizi diocesani connessi alla Pastorale Sociale e del Lavoro.

“La decisione dell’Arcivescovo – ha dichiarato Ignazio Boi – è importante in un momento così delicato per la vita politica, il mondo del lavoro e la realtà sociale. Se da un lato rappresenta il riconoscimento del lungo cammino compiuto dalla Chiesa di Cagliari fin dagli anni dell’episcopato di monsignor Ottorino Pietro Alberti, con l’appassionata direzione di monsignor Vasco Paradisi, al tempo stesso costituisce la richiesta di un rinnovato e partecipato impegno. L’atto – prosegue – rappresenta un chiaro segnale degli orientamenti espressi dal vescovo Baturi fin dal suo insediamento, ovvero favorire un ampio coinvolgimento e una corresponsabilità diffusa nella costruzione di una comunità attenta, capace di interagire e soprattutto di tessere relazioni virtuose tra le persone”.

37^ edizione di Sciampitta coinvolte Quartu, Carbonia, Maracalagonis, Muravera e Sant’Anna arresi

Il manifesto

Arriva l’estate ed ecco anche anche Sciampitta, la festa internazionale del folklore organizzata dall’Associazione ‘Città di Quarto 1928’ e patrocinata dal Comune di Quartu. Tradizioni, balli, colori e allegria saranno come sempre alla base della rassegna, che dopo il prologo di fine giugno entra in questi giorni nel vivo.

Quartu ancora una volta si rende protagonista di un bell’esempio di dialogo e interazione tra popoli. Diventa fulcro del folklore isolano per colorarsi ed accendersi di allegria. Anche quest’anno la città si prepara all’appuntamento con la solita curiosità e ammirazione verso danze tipiche di popoli provenienti da lontano, testimoni di entusiasmo, portatori di fratellanza e veri protagonisti della manifestazione folkloristica.

Anno dopo anno Sciampitta si rinnova, ma sempre nel rispetto della tradizione. Per l’edizione numero 37 il programma prevede spettacoli dal 15 al 20 luglio, non solo a Quartu, ma anche nei paesi che, coinvolti nell’iniziativa, offriranno le loro piazze come location d’eccezione: Maracalagonis (il 15), Carbonia (il  17), Sant’Anna Arresi (il 18) e Muravera (il 19).

Ad affiancare l’associazione ‘Città di Quarto 1928’, gli altri gruppi cittadini ‘Froris de Beranu’ e ‘Su Idanu’, la Scuola Civica di musica Luigi Rachel e l’associazione Incontri Musicali. Ci saranno poi altri contributi sardi, con i Gruppi Folk Serbariu e Muraverese, l’associazione folkloristica Santa Maria di Flumentepido e l’associazione Nodas, Centro studi di musica popolare. Inoltre parteciperanno all’evento Francesco Morittu, Gianfranco Meloni, Peppino Patteri, Tonio Pani e i Nur.

Cinque i gruppi provenienti quest’anno dall’estero, in rappresentazione di ben tre continenti: Europa, Africa e America. In particolare dalla Croazia sarà presente la Ensamble Matija Gubec di Karlovac, dalla Serbia l’Ensamble Spanac di Belgrado e dall’Irlanda il Gruppo Glee’s. Più lunghi invece i viaggi delle associazioni provenienti dal Messico, con il Gruppo Topiltzin di San Luis Potosi, e dal Kenia, con il Dance Ensemble di Nairobi.

Il fulcro della rassegna resta Quartu. Sabato 16 nella Basilica di Sant’Elena alle 19 è prevista la Messa dei Popoli, cui farà seguito la deposizione dei fiori al Monumento ai Caduti e la sfilata per le vie del centro, che da piazza Azuni arriverà sino al rientro in piazza Dessì, dove, alle 21.15 si apriranno le danze.

Sempre nella piazza del mercato civico domenica notte è in programma il concerto di Tonio Pani e i Nur. Inoltre lunedì mattina, alle 11, i gruppi saranno ricevuti dall’Amministrazione Comunale nella Sala Affreschi dell’Ex Convento dei Cappuccini. All’incontro con le istituzioni farà seguito la Sciampitta nel Gusto, dove la cucina etnica diventerà protagonista. In serata poi ancora balli ed esibizioni in via Eligio Porcu e nelle piazze Sacro Cuore, Santa Lucia, Santa Maria. Mercoledì 20 la chiusura della rassegna con lo spettacolo finale in diretta su Videolina, alla presenza di tutti i gruppi partecipanti.

Oltre ogni muro un volto: a Quartu sfila il riscatto sociale

Il 27 Maggio, nella sede di Arcoiris ODV ETS a Quartu Sant’Elena, si è tenuta una sfilata di moda curata da due stilisti d’eccezione. Diarra Kouroma e Ebrima Sanneh sono infatti due richiedenti asilo che tramite il progetto “Oltre ogni muro un volto”, guidati dall’Associazione La Matrioska, hanno completato un percorso di formazione sartoriale.

Kouroma e Sanneh e hanno partecipato al progetto della CMV Per e finanziato dalla fondazione Migrantes per un complessivo di 60 ore. Seguiti da una formatrice professionista, i due sarti hanno potuto apprendere diverse tecniche di cucito e combinarle con le loro esperienze e idee pregresse.

Sanneh cuciva ancora prima di arrivare in Italia, sviluppando così una collezione dallo stile sincretico che unisce tecniche e tradizioni. Kouroma é alla sua prima esperienza di cucito e si è detto felice di aver potuto vivere un’esperienza così professionalizzante.

Oltre all’associazione la Matrioska, i due sarti protagonisti hanno potuto contare sul sostegno di numerose realtà locali. Infatti, il progetto ha ricevuto ulteriori finanziamenti dagli alunni dell’Università della Terza Età e da un Liceo di Villacidro. Inoltre, ha potuto contare sull’Associazione Interculturale Arcoiris ODV ETS che ha fornito location e collaborazione e sull’agenzia di eventi Seconda Stella. Partner del progetto anche la comunità Il Sicomoro, la Caritas della Diocesi di Cagliari e il Comune di Quartu Sant’Elena.

Le Wardrobe Collection esclusive create da Diarra Kouroma e Ebrima Sanneh sono disponibili da Urban Pep a Cagliari.

HV

Horror Vacui: a Monserrato l’arte si fa collettività

Il 6 maggio ha avuto luogo Horror Vacui, primo di una serie di incontri con protagonista l’arte locale nelle sue declinazioni.

Gianmarco Stara e Alessandro “Cavunazzo” Bardi. Crediti: Horror Vacui

L’evento si è svolto nella sede di Sirio Teatro a Monserrato, per tutta la giornata del 6 maggio a partire dalle 15 e 30. A presentare la serata due stand up comedian cagliaritani, Matteo Pilloni e Sara Corona. Quest’ultima, insieme a Ilaria Barbara Cardile e Gianmarco Stara compone il collettivo informale omonimo responsabile dell’evento e attivo nel cagliaritano e nei suoi dintorni.

Dedalo & Dan.

Sul palco musicisti, poeti, slammer e interpreti della scena di Cagliari e dintorni, alternati agli sketch comici dei due presentatori, ma anche pittori e artisti visuali.
Infatti il palco è stato circondato di opere d’arte, trasformando le esibizioni in una mostra multimediale, complice la regia e il gioco di luci.

Spunkie

“Horror Vacui intende essere il canovaccio per una serie di eventi simili che mirino a creare momenti di arte e condivisione” ha spiegato Ilaria Barbara Cardile, co-organizzatrice. “Servono spazi artistici adatti alle esigenza della comunità artistica”. Inoltre, a detta di Gianmarco Stara “questo è vero specialmente dopo questi anni di vuoto causati dalla pandemia. Esprimersi si fa necessario”.

L’identità del popolo sardo

La cacciata dei piemontesi da Cagliari

Sa Die de sa Sardigna, una festa di popolo e cultura

L’identità di un popolo non è un quadro o una fotografia ma un qualcosa sempre in evoluzione e in movimento. L’Identità dei sardi è difficile da definire proprio perché dinamica e variabile, fatta di sovrapposizioni e interferenze e non di riduzioni. Una identità, stratificata e profonda come in tutti popoli che si affacciano nel Mediterraneo, fatta di tante varianti che ha bisogno di un paziente lavoro di sintesi per essere ricondotta ad una forma comune

Se il 25 aprile è la festa dell’identità italiana, il 28 aprile è la festa dell’identità sarda

Il 28 aprile del 1794 i sardi decisero che era il momento di non subire scelte politiche lontane dai propri bisogni e dettero vita ai cosiddetti Vespri Sardi. I Sardi chiedevano soltanto che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni prese dai piemontesi. Sulla scia della Rivoluzione Francese in essere da 4 anni, non essendo ascoltati decisero di protestare, con la borghesia a capo delle proteste con il resto della popolazione al seguito. L’arresto dei capi della rivolta Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Fortemente minacciata dal processo di globalizzazione in atto, dove ormai anche l’italiano sta lasciando posto ad un numero sempre più alto di lemmi di origine anglosassone, la lingua sarda rappresenta un’autentica ricchezza, da conoscere meglio per poterla salvaguardare come strumento linguistico e patrimonio culturale da tramandare alle generazioni future. Il sardo (in tutte le sue varianti linguistiche) viene parlato in prevalenza dagli uomini e meno dalle donne, con percentuali inversamente proporzionali al numero di abitanti e dell’istruzione scolastica, con maggiore frequenza laddove aumenta la distanza dai capoluoghi ( Studio condotto nel 2007 dalla Prof.ssa Anna Oppo). Le varianti di tutti i centri sono ugualmente importanti ma vi è la necessità della scrittura per convergere verso un unico modo condiviso, un po’ come la lingua inglese che scrivono tutti allo stesso modo ma pronunciano diversamente a seconda della regione presa in considerazione.

Fortunatamente in Sardegna ci sono ancora delle realtà dove si tende a conservare il proprio patrimonio linguistico. In Barbagia ancora oggi si sentono le mamme, anche quelle che  che si rivolgono ai figli parlando completamente in sardo.

Sardu

S’identidadi de unu populu non esti unu pintu o un arretratu , ma calincuna cosa chi si cambiada in donnia momentu S’identidadi de su populu sardu esti traballosa a da contai poita esti sempri in arrangiamentu, una cosa a pitz’e s’atra cun influentzas de donnia logu. Una identidadi meda manna cumenti tottu is atrus populus chi bivinti a facci a su Mari Mediterraneu, aundi bivinti impari medas formas de sa propru cultura e chi abisongiada de essi fatta scetti ind’una manera chi ci possanta cappi totus impari

Si su 25 (binti-cincu) de abrili esti sa festa de s’Italia, su 28 (bint’ottu) esti sa festa de s’identidadi sarda.

Su 28 (bint’ottu) de abrili de su 1794 (mille-settixentus-noranta-quattru) is sardus si funti accattaus chi fiat su momentu de si furriai a su chi oliant is piemontesus, cosas chi fiant meda attesu de s’abisonzu de sa genti sarda. Is sardus oliant sceti una pati de is incumbentzas civilis e militaris e un pagu de prus de autonomia in is detzisionis chi si depiant pigai in su governu de s’isula. A pustis de sa Rivoluzioni Frantzesa chi gherrara giai de 4 (quattrus) annus, cumenti anti impresonau Vincenzo Casu e Efisio Pintor, funti patias is protestas cun sa borghesia e su populu.

Amelezzada meda de sa globalizzazioni aundi fintzas s’italianu esti lassendi logu a medas fueddus de s’inglesu, sa limba sarda esti una ricchesa chi si depidi connosci mellus po da podi donai a is fillus e nepodi nostus. Oi esti chistionada de prus de is ominis e de mancu de is feminas, in is biddas piticas prus de is biddas mannas e prusu de sa genti pagu studiada. Totus is variantis funti importantis ma si depidi circai de iscriri totus in sa propria manera, cumenti fainti is inglesus, chi scrinti ind’una manera e donniunu du liggidi cumenti s’imperada in sa bidda sua.

Po avventura in sardigna ci funti logus aundi si chistionada beni su sardu. In Barbaza fintzas is piciocheddus piticus chistionanta sa limba sarda de su logu.

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