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Contrastare la povertà educativa

di Alessia Gilardo

La sfida è contrastare la povertà educativa, favorire l’inclusione e il benessere di ragazzi che vivono in contesti difficili, caratterizzati da scarse opportunità formative e socializzanti. REACT infatti è un acronimo e significa Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio. É un progetto importante, di durata triennale organizzato da WeWorld Onlus, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Durante la fase progettuale sono state analizzate le zone d’Italia, principalmente le periferie delle grandi città, in cui è maggiormente presente la problematicità dell’abbandono scolastico. Sono stati individuati in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, 10 quartieri caratterizzati da situazioni di disagio socio-economico. Grazie al progetto e alle associazioni che lavorano in questi territori, si vuole offrire ai ragazzi nuove opportunità con formazione di competenze personali attraverso attività laboratoriali e percorsi di orientamento, supporto allo studio, percorsi di supporto a genitori e famiglie vulnerabili attraverso counselling e formazione su competenze genitoriali.

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Il college? Insegna a crescere stando insieme

di Guido Garau

Fateci caso. Le persone capaci di importanti gesti di cura, quando spiegano i motivi del loro agire, forniscono sempre risposte di rara semplicità: ho fatto quel che dovevo, chiunque avrebbe fatto lo stesso, non c’era altro da fare. Questo non significa che non abbiano un pensiero complesso: al contrario. La complessità spesso è facile da definire: basta una parola. Dovendo spiegare perché la vita comunitaria sia un elemento importante nella crescita individuale abbiamo provato a usare lo stesso principio. Mi racconti cos’è il College? Abbiamo chiesto ai nostri ragazzi. Le risposte sono state sempre semplici e stupefacenti.

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Scuola, Dessena: l’istruzione è la vera scommessa dei nostri tempi

un’intervista di Andrea Matta

Giuseppe Dessena, classe 1972, è l’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna. Con lui abbiamo ripercorso le tappe delle politiche dalla Giunta Pigliaru messe in campo per il mondo dell’istruzione: scuola, Università, Ricerca e diritto allo studio.

Nella sua lettera di saluto agli studenti per l’inizio dell’anno scolastico ha scritto: «La scuola e l’istruzione sono la sfida dei nostri tempi e per le nuove generazioni». Fare educazione nella scuola è davvero una sfida?

«Sì, credo sia la vera sfida dei nostri tempi. La società cambia rapidamente. In passato i punti di riferimento per i giovani erano i genitori, la famiglia allargata, gli insegnanti e tutte le figure riconosciute come educatori. Oggi invece gli educatori, veri e falsi, si sono moltiplicati creando una enorme confusione. Internet e tutti gli stimoli che arrivano dalla rete, per fare un esempio, incidono in maniera sostanziale nella vita dei giovani, sulla loro formazione e sul senso di responsabilità. Gli insegnanti si devono cimentare in un terreno molto complesso: parliamo di un costante bombardamento di informazioni, non sempre sano per i giovani, specie quelli in età scolare. Cambia la società dunque, e la didattica, l’offerta formativa e gli insegnanti, devono necessariamente adeguarsi e stare al passo
con i tempi. Siamo chiamati a dare agli studenti gli stimoli e le competenze che li rendano preparati e competitivi. I docenti devono essere pronti per questa sfida e per questo motivo l’anno scorso abbiamo presentato una delibera del valore di 6 milioni e 500 mila euro dedicati a progetti per la loro formazione, in modo tale da fornire strumenti sempre più adeguati ad affrontare una società in costante evoluzione».

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Educare per crescere

Editoriale n.3 di Novembre 2018
di Andrea Matta

Il viaggio di Profilo Sociale fa rotta verso l’educazione. La trasmissione dei valori positivi, la crescita personale, il rispetto degli altri, delle regole e la voglia di riscatto. Una vera e propria sfida ai giorni d’oggi. Quando pensiamo all’educazione, la prima immagine che ci viene in mente è quella della scuola. Sedie, banchi, alunni, professori, famiglie. Chi guarda oltre il presente ragiona su quelli che possono essere gli investimenti, non solo sulle strutture ma anche quelli sul “materiale umano”, la base su cui costruire una nuova classe dirigente. Investire su scuola e ricerca deve essere una delle priorità di questo Paese. La partita che si sta giocando in Parlamento con l’approvazione della Legge di Bilancio vedrà l’istruzione sconfitta se si attueranno i temuti tagli da trenta milioni così ripartiti: 8 milioni per l’istruzione del primo ciclo; 3 milioni per il secondo ciclo; 3 per l’aggiornamento e il reclutamento dei dirigenti scolastici e del personale e 15 milioni per l’università. Il compito di investire sulla scuola tocca dunque agli enti locali, le cui casse sono già in crisi. A questo aggiungiamo il problema della dispersione scolastica e del bullismo, per citare due dei temi più comuni.

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REACT – parte ad Arcoiris il nuovo progetto educativo territoriale

di Alessandro Atzeni

Reti Per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio questo l’acronimo di REACT, il nuovo centro educativo per i ragazzi partito nella serata di martedì 2 ottobre 2018 nella sede di Arcoiris in via Genova a Quartu Sant’Elena, nella quale sono stati accolti i nuovi studenti e i propri genitori.

Realizzato grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i bambini, al fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e WeW0rld Onlus il progetto propone una rete di servizi inserita nel doposcuola dell’associazione femminile multietnica come laboratori per i più giovani, counseling familiare, attività ricreative, ideazione di giochi, visite didattiche, socializzazione, sostegno allo studio, intercultura e tanto altro.

Questo nuovo progetto non è un’una tantum ma pone Arcoiris come centro nevralgico del contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, poichè oggi REACT oltre che in Sardegna è attivo in Piemonte, Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia.

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