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Scompensi cardiaci, trentamila sardi coinvolti: azienda Brotzu e San Francesco capofila nella cura

L’Azienda Brotzu di Cagliari e il San Francesco di Nuoro sono in prima fila per combattere i problemi legati agli scompensi cardiaci, malattia grave che interessa circa trenamila sardi. L’ospedale cagliaritano dà la possibilità di sottoporsi all’assistenza ventricolare meccanica, viene effettuata con successo nel 100 per cento mentre il centro ospedaliero nuorese è tra i punti di riferimento per il trattamento della tromboembolia polmonare. I due ospedali sono diventati punti di riferimento in ambito nazionale e internazionale, anche grazie ad ambulatorio dedicato e a diagnosi precoci e terapie mirate e intensive attravero trattamenti farmacologici che possono migliorare lo stile di vita, anche di vent’anni.

«Lo scompenso cardiaco maggior causa di ipertensione polmonare, interessa circa 30mila persone nella nostra Regione.– spiega in una nota il dottor Maurizio Porcu, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia e Unità di Terapia Intensiva Cardiologica della struttura ospedaliera – Qui siamo in grado di gestirne tutte le problematiche. Affrontiamo, con un ambulatorio dedicato, anche la grave e diffusa complicazione dell’Ipertensione Polmonare che colpisce oltre il 50 per cento di questi pazienti. Si tratta di una condizione che altera la pressione dei polmoni ed influenza il funzionamento il cuore: può svilupparsi autonomamente, oltre che come conseguenza di circa 50 malattie cardiache, come appunto lo scompenso cardiaco oppure, ad esempio, le cardiopatie congenite e la sclerodermia. Inoltre, oggi sono circa 60 i pazienti in trattamento per ipertensione polmonare grave (non secondaria a scompenso cardiaco) nella nostra struttura. Qui hanno anche la possibilità di poter eseguire tutti gli esami diagnostici e strumentali senza doversi spostare, con importanti vantaggi in termini di tempi e di stress emotivo». Di notevovle importanza anche l’assistenza medica al circolo, con i primi sei impianti di cuori meccanici in pazienti con scompenso cardiaco grave.

A oltre 170 chilometri di distanza si fa spazio un’altra importante realtà medica sarda, La Struttura Complessa di Cardiologia e Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’Ospedale San Francesco di Nuoro, diretta dal dottor Gavino Casu, fa parte di una rete nazionale di Centri specialistici dedicati all’Ipertensione Polmonare di cui fa parte, tra gli altri anche il Policlinico Umberto I di Roma, «Grazie al confronto tra specialisti – illustra in una nota il dottor Casu – “oggi possiamo assicurare diagnosi precoci, quindi trattamenti mirati e tempestivi in grado di migliorare la qualità di vita di tutti questi pazienti ma anche di allungarla addirittura di vent’anni. Nel Centro di Nuovo sono in trattamento attualmente 70 pazienti». All’interno del centro cardiologico ha istituito un Ambulatorio osservazionale dedicato ai pazienti colpiti da tromboembolia polmonare, un evento che interessa circa trentamila persone in Italia (50 ogni 100mila).

Alla base degli ottimi risultati dei due ospedali sardi, un intenso lavoro del team multidiscipinare che vede protagonisti reumatologi e pneumologi. Tra i prossimi obiettivi, l’ottimizzazione della sinergia con il medico di medicina generale anche grazie ad indicazioni specialistiche specifiche sui sintomi. Il sistema viaggia anche grazie al lavoro degli infermieri che vengono istruiti ad assistere i pazienti affetti da Ipertensione Polmonare su modi e tempi per far provvedere loro all’auto somministrazione dei farmaci.

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