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Tag: natura

Giornata mondiale delle zone umide: un concorso per tutelarle

In occasione del World Wetlands Day, la giornata mondiale delle zone umide che verrà celebrata il 2 febbraio, la fondazione MEDSEA lancia il concorso sulle zone umide in Sardegna #WWDSardegna per sensibilizzare sul tema dell’ambiente e promuovere habitat preziosi per la loro biodiversità.

Tema di quest’anno è quello di agire per le zone umide, da qui l’hashtag internazionale #ActForWetlands, un appello a investire capitale finanziario, umano e politico nel salvataggio delle zone umide del mondo, evitandone la scomparsa e ripristinando quelle che l’uomo ha degradato.

Dal 2 al 9 febbraio, tutte le foto a tema stagni e lagune di Sardegna postate sui profili pubblici Instagram con l’hashtag #WWDSArdegna e #ActForWetlands e indirizzate a @medsea_foundation, accompagnate da un breve pensiero , verranno selezionate e valutate da una giuria di esperti che sceglierà le migliori sulla base dell’efficacia del messaggio.

In palio dei premi tra cui una GoPro Hero 7 – Action Camera Digitale 4K HD e alcuni kit da “wetlanders”, per esplorare e conoscere meglio questi ambienti naturali e le loro produzioni a cura delle aziende sarde Nieddittas e Riso iFerrari e dell’Associazione fotografi naturalisti della Sardegna (AFNI).

In giuria siederanno le responsabili della comunicazione e marketing Francesca Mattana di Riso iFerrari e Francesca Figus dell’azienda ittica Nieddittas, il coordinatore dell’AFNI Sardegna Gianluca Doa, lo scrittore Fabrizio Caramagna, tra i massimi esperti di aforismi in Italia, e la vicepresidente della fondazione MEDSEA ed economista dell’ambiente, Vania Statzu. L’obiettivo del concorso è quello di accrescere la conoscenza sull’importanza delle zone umide e valorizzare il loro ruolo ai fini di una maggiore tutela e promozione.

In Italia si contano 57 siti designati come Zone Umide di Importanza Internazionale (Siti Ramsar), con una superficie di 73.982 ettari. Di questi, la Sardegna ne conta ben 9, tra cui l’ultimo nato alla foce del Rio Posada: questa peculiarità rende la Sardegna una delle Regioni con più superficie di zone umide RAMSAR in Italia con il 17% della superficie nazionale.

Basti pensare allo Stagno di Cagliari (Santa Gilla) e al Parco Regionale Molentargius-Saline, entrambi siti di importanza internazionale. Sono tra le più importanti aree umide d’Europa, riconosciute negli elenchi ufficiali delle aree umide da sottoporre a tutela:  “Siti di Importanza Comunitaria” e “Zone di Protezione Speciale” per l’Unione Europea[6] e “Zona umida di importanza internazionale” ai sensi della convenzione di Ramsar.

Crediti © Federico Pastore Laguna di Mistras

La giornata delle zone umide è stata istituita dalla convenzione di Ramsar (Iran) già nel 1971. Il trattato intergovernativo fornisce il quadro guida per la conservazione e l’uso corretto delle zone umide e delle loro risorse, per sensibilizzare sull’importanza di stagni e lagune per il nostro ecosistema. Entrata in vigore nel 1975, la convenzione ha visto quasi il 90% degli Stati membri delle Nazioni Unite da tutto il mondo diventare presto parti contraenti.

Negli ultimi 50 anni si stima che il 35% delle zone umide mondiali siano andate perdute, l’85% negli ultimi 3 secoli. Spesso bonificate e degradate perché ritenute zone malsane e poco attraenti. La scomparsa di questi habitat è tre volte più veloce di quella delle foreste.

Ambienti preziosissimi in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, le zone umide costiere proteggono ad esempio dall’impatto delle tempeste marine, sono in grado di raccogliere velocemente le acque alluvionali in caso di piogge estreme e mitigare gli effetti disastrosi per l’uomo. Inoltre, stagni e lagune sono capaci di assorbire e immagazzinare grandi quantità di CO2. Non in ultimo, sono casa per una moltitudine di specie di uccelli, alcune delle quali a rischio estinzione.

La perdita di questi ambienti porta, tra i vari effetti, ad una maggiore esposizione alle inondazioni ed eventi meteorologici estremi, alla perdita di biodiversità del pianeta e all’aumento del carbonio ed emissioni di metano nell’atmosfera.

Crediti:

La Fondazione MEDSEA, con base a Cagliari, lavora per la tutela degli ecosistemi marini e costieri del
Mediterraneo e la protezione del patrimonio culturale. Dal 2015 si occupa di numerosi progetti di
salvaguardia delle zone umide costiere e riduzione della plastica monouso.

EXTREME E: il Grand Prix dei Suv elettrici sbarca in Sardegna

La serie di gare in SUV elettrici da corsa, Extreme E, ha confermato oggi i suoi programmi “legacy” (per il territorio) per il suo quarto X Prix in Sardegna. Le gare si svolgeranno il 23 e 24 ottobre ma per ridurre al minimo l’impatto locale, le gare Extreme E non saranno aperte agli spettatori, che potranno seguire l’evento in diretta TV e sui social media.

“Siamo quasi alla penultima gara della primissima stagione di Extreme E. Finora è stata un’avventura fantastica e sono
così orgoglioso di ciò che abbiamo già realizzato quest’anno sia in pista che fuoristrada” afferma Alejandro Agag, fondatore e CEO di Extreme E.

Il Campionato Sportivo lavorerà con il team di MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation) in Sardegna per sostenere due importanti progetti. Il primo si concentrerà su Green Carbon, come risposta ai devastanti incendi boschivi di quest’anno sull’isola, mentre il secondo progetto sosterrà la conservazione della Posidonia Oceanica, mitigando gli effetti dannosi del carbonio blu nelle acque del Mediterraneo.

Lavorando insieme a MEDSEA, Extreme E visiterà le aree più colpite dagli incendi. Il personale e i volontari della serie di gare incontreranno le comunità colpite e lavoreranno a fianco delle ONG locali, tra cui Legambiente. L’organizzazione è sul campo per sostenere il progetto di ripristino della foresta originaria. Inoltre, in collaborazione con Extreme E, EY presenterà e lancerà uno strumento di mappatura e rilevamento degli incendi boschivi che può aiutare i vigili del fuoco a prendere decisioni più tempestive e informate, a salvare vite e proteggere le proprietà e la biodiversità dai danni degli incendi.

Dall’altro lato gli scienziati di Extreme E in collaborazione con ENEL progettano insieme a MEDSEA di ripristinare le praterie di Posidonia oceanica nelle acque delle Aree Marine Protette intorno alla Sardegna. La ricerca ha dimostrato che la riforestazione delle praterie di posidonia può essere uno strumento efficace per ripristinare i danni e migliorare
significativamente la funzione complessiva dell’ecosistema.

“È chiaro che dobbiamo affrontare le cause profonde dei terribili incendi che hanno distrutto non solo la Sardegna, ma tanti altri paesi” afferma Agag. “Sappiamo tutti che l’aumento delle temperature globali, causato esclusivamente dalle emissioni di gas serra, aumenta il rischio di incendi non solo qui ma ovunque. I titoli dei giornali ci mettono in allerta.
Questa è un’emergenza e dobbiamo agire ora e cambiare per evitare che accadano ulteriori atrocità come questa.
Inoltre, il nostro lavoro in Sardegna con MEDSEA ci consentirà di affrontare il problema del Blue Carbon causato dalla scomparsa delle praterie di posidonia e di lavorare per il reimpianto e la riparazione di questi vitali ecosistemi marini” continua fiducioso.

Nel mese di luglio 2021, in Italia si sono verificati 13.000 incendi in più di quanto non si fosse mai stato registrato prima. Diverse aree boschive della Sardegna sono andate completamente distrutte, costringendo gli abitanti dei comuni di Cuglieri, Sennariolo, Scano di Montiferro e Santu Lussurgiu a fuggire per mettersi in salvo. Questi rovinosi incendi hanno distrutto vaste aree di pascoli, ulivi e agricoltura e ucciso un numero enorme di animali e insetti, tra cui 30 milioni di api. L’emergenza ha provocato danni incalcolabili all’economia del territorio, alle risorse finanziarie di migliaia di persone e, non in ultimo, alla natura. Si stima che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i 20.000 ettari di terreno colpiti.

“Il tempismo è cruciale per rafforzare la nostra missione di ripristinare e proteggere il Mediterraneo passando dalla conoscenza scientifica all’azione concreta e prevenendo così il degrado degli ecosistemi in pericolo. Negli ultimi 50 anni è andato perso più del 30% dell’estensione delle praterie di posidonia. Questo richiede urgentemente un’azione sugli ecosistemi per rivitalizzare la vita marina e affrontare il cambiamento climatico in Sardegna” conclude Agag.

Foto: Jordi Rierola, Extreme E

solstizio2021

Il Solstizio D’estate tra stelle e turismo

Nei giorni del Solstizio d’estate 2021 la Rete Astroturismo Sardegna organizza un ciclo di eventi a tema astronomia, archeoastronomia e archeologia.

Lunedì 21 Giugno il solstizio segnerà ufficialmente l’arrivo dell’estate. Da un punto di vista astronomico, il Sole raggiunge il valore di declinazione positiva massima. Più semplicemente, avremo il dì più lungo dell’anno, dopo il quale le giornate si accorceranno progressivamente.

Per celebrare il solstizio d’estate e immergersi nelle bellezze naturali e archeologiche del territorio, Astroturismo Sardegna propone una serie di eventi legati agli astri, al territorio e all’archeologia. Iniziato all’alba del 19 Giugno, il ciclo “Gli antichi, il Sole e la Luna” permetterà di visitare i siti e i monumenti sparsi per l’isola all’alba, al tramonto o durante la notte, così da tenere gli occhi puntati al cielo.

Si é tenuta stamani all’alba la visita al Nuraghe Voes, attività inaugurale del ciclo. I partecipanti hanno visitato il sito e il villaggio nuragico per avventurarsi successivamente alla scoperta dei miti e dei riti legati al solstizio d’estate. Contemporaneamente, alla Chiesa di San Pietro delle Immagini in Bulzi, i turisti hanno potuto scandire le ore monastiche. A Lanusei, invece, si è osservato il Sole con un telescopio speciale e si è visitato il Parco Archeologico Bosco Seleni.

Previste anche attività pomeridiane, serali e notturne. Tutte le attività in programma sono guidate da astronomi, archeologi, e guide esperte e qualificate. Il ciclo terminerà Domenica 27.

Per gli antichi della nostra cultura, il solstizio è uno dei momenti più importanti dell’anno. I nuraghi, similmente ad altre antiche opere, testimoniano con il loro orientamento e allineamento la funzione simbolica e il legame cielo-terra espressi in momenti peculiari come il solstizio d’estate.

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