Quartu è una meta turistica?
[di Davide Atzori]
L’estate è appena cominciata e la Sardegna non può che beneficiarne. Il turismo benedice da secoli l’isola, ma la sola bellezza unita all’eleganza non sempre basta a portare il risultato a casa. Sono necessari i servizi, la cura del bene pubblico e iniziative volte ad agevolare la permanenza del visitatore medio. Quartu è pronta al confronto? Può la terza città isolana soddisfare le esigenze dei suoi abitanti e al contempo divenire meta popolare e ambita? La risposta è “Ni” o perlomeno ogni anno si rimanda il miglioramento a quello successivo.
«Le problematiche si sono intensificate già da qualche mese» ci dicono Antonia e Giulia, due amiche che amano passeggiare sul lungomare. «Di sera camminare è un’impresa un po’ difficile, in quanto l’illuminazione è carente e il rispetto dei pedoni da parte degli automobilisti è merce rara». Antonia con fare incalzante ci tiene a farci notare il degrado che da qualche settimana intristisce i loro occhi: «Due chioschi sono stati bruciati, e alcuni incivili continuano a buttare rifiuti nella strada riservata ai passanti, per non parlare dei bagni pubblici ormai inutilizzabili».
Giulia è immalinconita dallo stato pietoso in cui si trova l’area adibita ai giochi per i bambini, ormai diventata «ritrovo notturno per i giovani più grandi che la lasciano sudicia». A creare qualche malumore sono i parcheggi, tornati da qualche settimana a pagamento. Quartu si è riscoperta una sposa del pensiero libertario, dove l’imposizione e le regole vanno strette. C’è chi, ironia a parte, definisce il ritorno dei parcheggi a pagamento un dissuasore per gli automobilisti e incentivo all’uso di mezzi alternativi.
Il parere di due turisti di Reggio Emilia, Ilaria e Vito, è netto. Ritengono eccessiva la tariffa di cinque euro per un’intera giornata. «Dovrebbe valere pure per i parcheggi di Cagliari» precisa Ilaria, definendola un’iniziativa che «spinge i villeggianti ad andare direttamente nel capoluogo». «Peccato perché il vostro mare è uno splendore» ribadiscono entrambi, sottolineando lo svolgersi a corrente alternata della vita notturna.