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Anno: 2019

Protesta pastori, un’altra giornata sulle strade della Sardegna

[Andrea Matta]

Nuova giornata di protesta per i pastori sardi. Dal nord al sud dell’isola, la rivolta in bianco ha colpito la principale arteria stradale dell’isola, la statale 131, bloccata all’altezza di Sanluri per diverse ore. I pastori chiedono un prezzo del latte più equo: dai 50-60 centesimi all’euro al litro. Se non si riuscisse a trovare una soluzione, i lavoratori minacciano di bloccare le elezioni regionali del prossimo 24 febbraio e sono pronti ad andare a Cagliari con i trattori. La mobilitazione prosegue anche in serata a Lula, a Bono e altri centri del nuorese.

La protesta non ha né leader, né colori: «Nelle strade non c’è il Movimento Pastori Sardi – ricorda con un post sulla sua pagina facebook il movimento guidato da Felice Floris che da quasi dieci anni lotta per i diritti dei pastori – ma tutti i pastori uniti della Sardegna che non rispondono a questa o a quella sigla, a questo o a quel partito, con un unico grande obiettivo: ridare dignità al nostro lavoro, ritornare ad essere padroni del nostro prodotti». Una protesta che nasce sui social grazie al tam tam dei gruppi facebook

La giornata di domenica è iniziata con il blocco dei tir al porto di Porto Torres. I pastori hanno fermato il mezzo che proveniva dalla Francia, hanno gettato il carico a terra di agnelli e chiesto l’intervento delle autorità sanitarie denunciando le pessime condizioni della merce destinata al mercato locale.

Tanti i centri dell’isola dove anche oggi sono stati versati litri e litri di latte. Sanluri, Dolianova, Sant’Antioco, Tertenia, Urzulei, Sedilio e Siamanna. In questi ultimi due paesi, la protesta ha trovato la solidarietà dei primi cittadini. In alcuni centri del nuorese e dell’oristanese, i pastori hanno deciso di regalare il latte ai consumatori. In piazza anche i figli dei pastori per una lotta che non ha età. Intanto sono scattate anche le prime denunce per cinque pastori che hanno cercato di impedire l’ingresso delle autocisterne davanti all’azienda Serra ad Ortacesus. L’autotrasportatore è stato costretto ad aprire le valvole e a sversare un totale di undicimila litri di latte.

Le vicende del fine settimana sono state solo la punta dell’iceberg. Le proteste dei lavoratori partono da lontano ma sono il frutto del nulla di fatto dalla riunione di giovedì pomeriggio all’assessorato all’Agricoltura – con amministratori, cooperative, consorzi – a far accelerare la protesta. «L’incontro – racconta Piera Serusi sulle colonne de L’Unione Sarda di venerdì 9 febbraio – era stato convocato quando il malumore degli allevatori era diventato incontenibile con azioni dimostrative come lo sversamento del latte a terra Gesti che, si teme, troveranno molti emulatori». Il quotidiano raccontava la storia di Marcello Scintu, 23enne di Gergei, che ha svuotato 700 litri di latte.

Per mercoledì è previsto un nuovo tavolo tecnico ma intanto la protesta prosegue.

Protesta pastori, le reazioni della politica

La politica scende in campo per cercare una soluzione. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e l’assessore regionale all’Agricolura, Pier Luigi Caria, si appellano al senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti affinché non si abbandoni il tavolo della trattativa, come già annunciato da alcune parti in causa: «Non lasciate il tavolo. Fatelo per le decine di famiglie che attendono risposte su un prezzo del latte inaccettabile». In conclusione chiedono di non perdere una occasione storica che permetterà in futuro di governare questo settore che merita rispetto e riconoscimento della propria dignità di «comparto produttivo trainante per la Sardegna».

Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, segue la vicenda e ritiene che sia urgente dare vita ad una commissione unica con pastori, produttori, industriali « con lo Stato (vista l’assenza della Regione) che torna a fare lo Stato e stabilisce un prezzo minimo di contrattazione, anche con una eventuale parte di sovvenzione». Alle parole di Salvini risponde il presidente dell’ANCI Sardegna, Emiliano Deiana su facebook: « Le multe sulle quote latte degli allevatori del Nord sono state pagate da tutti i cittadini italiani, compresi i pastori sardi, per un valore di oltre 4 miliardi di euro. Un furto con destrezza, stimato dalla Corte dei Conti, e i cui autori sono i rappresentati della Lega Nord, gli stessi che oggi avanzano la ‘candidatura’ per risolvere la crisi del prezzo del latte in Sardegna. Ricordo, agli smemorati, che i pastori sardi furono massacrati di botte a Civitavecchia, arrestati e processati quando ministro degli Interni era un rappresentante della stessa Lega Nord».

Per il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, i pastori sardi hanno ragione e annuncia che sabato e domenica sarà in Sardegna per parlare con loro. Sul caso interviene anche l’ex ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina, che propone due soluzioni al Governo: la creazione di un Fondo latte ovino di almeno 25 milioni e un patto di filiera per il pecorino che parta dai costi di produzione stimati.

La protesta si accende a due settimane dal voto delle regionali e a pochi giorni dall’arrivo/ritorno dei leader politici. Lunedì 11 febbraio sarà in Sardegna il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Previsti anche i ritorni di Salvini, Luigi Di Maio e Paolo Savona (Movimento 5 Stelle) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e l’arrivo di Giuliano Pisapia per Massimo Zedda.

Regionali. Sul tema arriva anche il commento dei candidati presidente. Massimo Zedda (centrosinistra) chiede interventi immediati di legge, come già fatto per il latte bovino, con l’istituzione di un Fondo da almeno venti milioni di euro e un patto di filiera con la Regione e lo Stato a fare da garanti. Christian Solinas (centrodestra) afferma che se fosse stato lui il presidente della Regione avrebbe «convocato i pastori per trovare una soluzione di sistema per tutto il comparto agropastorale che non regge più». Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi): «Il prezzo del latte non è solo un fatto di mercato, ma un fatto di sistema. Occorre cambiare il sistema e per fare questo occorrono proposte radicali». Per Mauro Pili (Sardi Liberi): «È giusto che i pastori vengano rispettati nella loro rabbia e nel loro dolore, è giusto che la politica, anche quella che è sempre stata al loro fianco, faccia un passo indietro» e scrive ai pastori:«Sono con voi, al vostro fianco, con tutti i vostri colleghi di ogni angolo di Sardegna. Questa rivolta, però, è solo vostra. E’ del vostro coraggio e della vostra determinazione e nessuno può accampare meriti che non ha, me compreso». Andrea Murgia (Autoderminatzione) ricorda i lunghi problemi del settore dove il prodotto copre l’80% dei costi di produzione. Per Vindice Lecis (Sinistra Sarda) serve una contrattazione collettiva che metta gestisca in modo serio e orgoglioso la produzione. Al momento, nessun commento da parte dal candidato del Movimento 5Stelle, Francesco Desogus.

Protesta pastori, la solidarietà del Cagliari a San Siro

I giocatori del Cagliari hanno mantenuto la promessa e sono scesi in campo a San Siro con una maglia con su scritto: “Solidarietà ai pastori sardi”.

Nella giornata di sabato, i lavoratori, arrivati davanti ai cancelli del centro sportivo dei rossoblu avevano chiesto ai giocatori di non scendere in campo contro il Milan per dare ancora più risalto alla protesta. Dopo la mediazione del direttore generale dei rossoblu, Marco Passetti, i pastori hanno chiesto alla squadra di gettare a terra i bidoni pieni di latte e così anche i giocatori hanno dato il loro contributo alla causa.

[Foto tratta dalla pagina facebook “Cagliari Calcio“]

Regionali 2019, il racconto delle elezioni su Profilo Sociale e in radio

Chi sarà il prossimo presidente della Regione? 

Lunedì 25 febbraio a partire dalle ore 09:00 la squadra formata da Profilo Sociale, RSE Radio Sant’Elena, Radio Kalaritana e Radio Golfo degli Angeli vi racconterà in diretta i risultati delle elezioni regionali.

Collegamenti con le sedi elettorali e i candidati.

Le voci degli elettori e dei giornalisti.

I commenti dei social.

Una offerta multicanale (rivista, radio e social) per seguire il dopo voto.

Tutto in diretta video sulla pagina Facebook di Profilo Sociale; in FM, DAB+ e in streaming sui canali delle tre radio.

In occasione dell’importante appuntamento elettorale, alle tre emittenti radiofoniche che hanno già collaborato in occasione della diretta elettorale per le Politiche delle del 4 marzo 2018, si aggiunge la redazione della rivista online della cooperativa STARTER che segue le elezioni regionali con una sezione dedicata sul sito profilosociale.it

Elezioni Regionali Sardegna – La diretta

#Regionali2019 – Un’unica squadra in direttaProfilo Sociale RSE Radio Sant'Elena Radio Kalaritana e Radio Golfo degli Angeli tutti uniti il 25 febbraio per raccontarvi i risultati delle elezioni per il nuovo presidente della RAS – Regione Autonoma della Sardegna

Pubblicato da Profilo Sociale su Giovedì 7 febbraio 2019

I diritti di tutti – Parte IV

di Maria Bernardetta Cabras

…che i cartelli dei diritti erano stati imbrattati con una specie di colla nera, che nascondeva le scritte: qualcuno, nella notte, doveva aver combinato questo dispetto.

Arrivati alla Piccola Fonte, si accorsero che la pozzanghera dei giochi col fango era stata prosciugata.

Era chiaro che a Tutti qualcuno aveva in mente un piano per distruggere i diritti naturali dei…

CONTINUA A PAGINA 27 DELLA RIVISTA DI FEBBRAIO 2019

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