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Anno: 2019

Una domenica a Giorgino: via plastica e rifiuti dalla spiaggia

Una domenica sulla spiaggia di Giorgino per il gruppo locale di Greenpeace Cagliari. Il gruppo cagliaritano, per inaugurare le loro attività, ha lanciato sulla pagina facebook e organizzato un evento di pulizia della spiaggia al quale hanno risposto i gruppi MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), Clean Coast Sardinia e Operazione Spiagge Pulite.

Le cinquanta persone radunate sulla spiaggia, armate di guanti, abbigliamento comodo e buona volontà hanno raccolto bottiglie di plastica e vetro, pannolini, assorbenti, bidoni di plastica, pneumatici, reti da pesca e sette frigo bar. Il bottino è stato di oltre cinqunta buste tra secco e plastica.

«Le persone devono prendere coscienza del problema e comportarsi in maniera civile – raccontano i ragazzi di Operazione Spiagge Pulite sulla pagina facebook – La cosa bella è che i giovani stanno facendo la loro parte per tutelare l’ambiente infatti oggi ne abbiamo avuto la prova». Anche per Clean Coast è stata una bella giornata di collaborazine e sperano che si ripeta ancora. Sempre via social, gli organizzatori hanno ringraziato i partecipanti che hanno reso possibile la pulizia della spiaggia.

In sostegno degli operatori del C.A.R.A. di Castelnuovo

Profilo Sociale è la voce delle persone, impegnate nella comunità e nella società, ed è portavoce delle azioni, umanitarie e sociali, dei soci della Cooperativa STARTER di Quartu Sant’Elena.

Il caso dello sgombero del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto rappresenta l’intento di stroncare quelli che sono percorsi di integrazione attivi in tutta Italia, ma che non fanno notizia quanto le limitate eccezioni che, se si verificano, vengono gonfiate per essere motivo di paura ed idealizzazione da parte dei lettori.

In tutta Italia ci sono realtà del terzo settore impegnate OGNI GIORNO nell’accoglienza dei richiedenti asilo, senza secondi fini e nel rispetto dei diritti umani; persone che lavorano e si spendono perché sia un tempo proficuo, di integrazione, che si concretizzi nella possibilità di essere una nuova opportunità.

Agli sfollati di Castelnuovo ed a tutti gli operatori italiani, promotori dell’integrazione, va il sostegno di Profilo Sociale e della Cooperativa STARTER.

Un ponte culturale tra l’Isola e il Maghreb

Seminari sulla democrazia è il titolo della proposta culturale dell’associazione Accus (Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna) per costruire cooperazione e collaborazione con il Maghreb.

Si parte dalla cultura per arrivare anche ad una collaborazione economica.

Tutto ciò parte dagli studenti attraverso la formazione tramite seminari aperti a tutti, compresi gli studenti magrebini che studiano nelle università sarde.

Una formazione politico democratica, i docenti infatti saranno sia italiani che magrebini.

Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo associazioneaccus@gmail.com.

L’iniziativa è promossa da ACCuS, con la collaborazione di Unimed – Università del Mediterraneo, Reset DOC – Dialogues on Civilization, Comunità di S. Egidio, Unipolis, Università di Sassari e Cagliari, Fondazione di Sardegna, Società Dante Alighieri ed il progetto avrà una durata triennale. 

La nuova vita dell’ex Marino

È stata finalmente presa una decisione sulla rivalutazione di uno dei più grandi pugni nell’occhio del panorama sardo, ossia l’ex ospedale Marino.

Nella giornata di ieri infatti il consiglio comunale di Cagliari ha decretato quella che è la variante urbanistica necessaria per potersi occupare della riqualificazione dell’immobile:

  • di proprietà dello stato (di cui, quindi, si deve occupare la Regione) ma dipendente dalle leggi sull’urbanistica del territorio ove ubicato (Comune di Cagliari).

Si tratta di un’opportunità molto importante per la valorizzazione non solo della spiaggia ma anche del Parco di Molentargius e dell’ippodromo limitrofi.

Le vicissitudini legate all’utilizzo della struttura si perdono negli anni, nel marzo 2018 dopo una trafila che andava avanti dal 2006 si è decisa la collocazione d’uso in ambito turistico.

Turismo, botta e risposta sulla proposta di tassa regionale di sbarco

Il turismo sarà uno dei principali argomenti della campagna elettorale. Sul tema, arriva la proposta di legge, avanzata da Antonello Peru e Alessandra Zedda (Forza Italia), che prevede una tassa a carico dei non residenti in Sardegna a fini turistici e a prescindere dalla struttura ricettiva prescelta. Una tassa regionale di sbarco che semplificherebbe la vita dei turisti e degli albergatori perché verrebbe riscossa direttamente al momento dell’emissione dei biglietti aerei o navali e che renderebbe omogeneo in tutta la Regione il contributo economico richiesto ai viaggiatori.

L’imposta di soggiorno in vigore è prevista da una legge nazionale e viene prelevate dalle strutture ricettive interessate, dai Comuni che la applicano per i giorni di permanenza ma che lasciano esenti gli hotel. Secondo i due consiglieri regionali, a fronte dei quattordici milioni di arrivi nel 2017, solo tre milioni hanno pagato la tassa di soggiorno. Questo ha permesso un introito di trenta milioni per i Comuni. «Con l’imposta di sbarco, a pagare sarebbero tutti i turisti, e ai Comuni inseriti nell’elenco regionale delle località turistiche o città d’arte andrebbero circa 45 milioni di euro da ripartire in proporzione al numero di presenze turistiche, sulla base di un contributo nel biglietto di 3 euro. Restano fuori, ovviamente, i centri che preferiscono continuare ad attuare la tassa di soggiorno» riporta il sito Ansa.it. Per la Zedda si tratta di un metodo per avere una tassa uguale per tutti e che esonerebbe alcune categorie come le scolaresche e chi arriva nell’isola per motivi di lavoro e salute.

Pronta la risposta dell’assessore regionale al Turismo, Barbara Argiolas (PD): «La proposta di una tassa di sbarco per i turisti che scelgono la Sardegna è esattamente ciò di cui non ha bisogno la nostra isola per rafforzare il suo richiamo turistico. Chi fa turismo sa bene che oggi la Sardegna ha bisogno di essere riconosciuta come destinazione accogliente e ospitale, facilmente raggiungibile dal resto d’Europa e dal mondo in tutti i mesi dell’anno. Una nuova tassa, cioè una barriera d’ingresso, avrebbe una ricaduta d’immagine e comunicativa a dir poco nefasta».

«La possibile applicazione di una doppia imposta in quei Comuni che non volessero rinunciare alla “loro” tassa di soggiorno – prosegue la Argiolas – sulla base di quale criterio verrebbero redistribuiti i proventi? Le presenze dichiarate che dicono di essere stimate al 25%? Dilettantismo e approssimazione portano solo disastri: l’unica ricaduta possibile quando si lanciano proposte su argomenti che non si conoscono». «A mio parere, una Regione seria, invece di inventarsi nuove tasse, deve lavorare per combattere l’abusivismo in tutti i settori e non solo in quello alberghiero. E soprattutto deve lasciare ai Comuni la facoltà di decidere in autonomia se applicare o meno la tassa di soggiorno, che non è una originale pensata sarda ma un contributo che i turisti conoscono e pagano abitualmente in tutte le parti del mondo» ha concluso l’assessore regionale.

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