Alle 15.00 di martedì, don Antonio Porcu ha lasciato per l’ultima volta la sua chiesa di Sant’Elena per il suo ultimo viaggio. Ha lasciato la parrocchia diventata Basilica e cresciuta, come i suoi fedeli, quelli che per ventisei anni ha accompagnato nei sacramenti, quelli che l’hanno ricordato come una figura molto importante nella propria vita di fede e nella vita della città di Quartu.
Il lungo addio è iniziato lunedì mattina con l’arrivo della salma, collocata nella cappella del Santissimo Santissimo, è proseguito per tutta la notte con momenti di preghiera e con una veglia, ed è terminato alle 11 di martedì mattina quando è iniziata la messa, celebrata dall’arcivescovo di Cagliari Monsignor Giuseppe Baturi, concelebrata da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo emerito e Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei.
Sull’altare, ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, i diaconi, i sacerdoti della Diocesi che non sono voluti mancare ad una funzione seguita dai fedeli commossi e silenziosi. Presenti i sindaci di Quartu e di Quartucciu, Stefano Delunas e Pietro Pisu.
Nell’omelia, monsignor Baturi ha ricordato don Antonio come il «tipo esemplare di parroco, sempre legato alla sua comunità. Un sacerdote stimato e che fino alle ultime settimane della sua vita ha partecipato agli esercizi spirituali (dal 17 al 21 febbraio)» In quell’occasione, don Antonio consegnò al nuovo arcivescovo la bozza del suo ultimo lavoro “La parrocchia è la mia famiglia”, «Un testo di riflessione in cui un animo grande, ormai novantenne, avverte e dichiara un cambiamento radicale e perseguibile della Chiesa».
Baturi ha ricordato che la presenza dei tanti fedeli «è la testimonianza che la vita di don Antonio non è sta mediocre: non può essere insignificante la vita di chi gode della gioia e dell’amore di Cristo». Don Antonio non ha mai vissuto “la solitudine del prete” e nei suoi scritti – citati spesso dall’arcivescovo nella sua omelia – ricordava che l’amore che sentiva dentro di se da ragazzo non riusciva ad esprimerlo ad una singola persona ma sentiva il bisogno di allargare il campo dei sentimenti a tutte le persone che incontrava. Il suo servizio non è fermato nel 2010, quando ha lasciato la chiesa di Sant’Elena, ma è proseguito negli ultimi anni a Santa Maria degli Angeli «dove ha continuato a rispondere Si alla chiamata».
Don Antonio è stato ricordato anche da don Alfredo Fadda, suo successore come parroco di Sant’Elena: «Ha sempre avuto un grande amore per la Chiesa e per la sua parrocchia. È stato sempre entusiasta nell’annunciare la Parola. È stato un prete felice del suo sacerdozio, testimone gioioso di quello che portava nel cuore». «Grazie don Antonio, sacerdote felice» ha concluso don Fadda.
Don Antonio riposerà nel cimitero di Quartucciu.
[Andrea Matta]
Foto tratta da pagina facebook “Comitato stabile festeggiamenti in onore di Sant’Elena Imperatrice