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“Clothes for inclusion”

Promosso dall’associazione Matrioska. L’iniziativa volta a valorizzare il protagonismo attivo dei giovani migranti e a promuovere la loro inclusione socio-lavorativa.

Nella sede di Arcoiris odv, a Quartu Sant’Elena, cinque ragazzi stranieri non hanno avuto difficoltà a dimostrare di che “stoffa” sono fatti.
Ibrahim, Sulayman, Mamadou, Shathy, Ebrima, per rendere indimenticabile una giornata importante, hanno fatto indossare alle modelle gli abiti dei loro sogni. Spinti dal sogno di trasformare la loro passione per il cucito in un mestiere, hanno dimostrato talento, abilità e versatilità nell’arte sartoriale. Al termine di un percorso formativo hanno realizzato alcune collezioni di moda, frutto dell’incontro della tradizione tessile africana con quella sarda, tra il tessuto wax e la tradizionale “bisaccia” utilizzata come bertula. Lungo l’asse tradizione/innovazione ecco una interessante risposta ecosostenibile, in un’epoca contrassegnata dal consumismo e dal fast fashion.
Una sfilata sul red carpet in una bella serata. Impreziosita da sonorità del Mediterraneo, crocevia di incontro delle diversità, tratte da Creuza de Mä, ultimo lavoro di Fabrizio de André, interpretate dai talentuosi Gerardo, Battista e Raoul.

Arcoiris ODV

La Matrioska – laboratorio tessile, creativo e sociale

Cooperativa Sociale Il Sicomoro Onlus

Caritas diocesana di Cagliari

A 100 anni esatti dalla morte Quartu Sant’Elena omaggia la figura di Giacomo Matteotti

100 anni da quella tragica notizia. 100 anni dalla morte di Giacomo Matteotti, 100 anni senza il suo acume e la sua intelligenza. Ma anche 100 anni di consapevolezza, grazie alla sua lezione di libertà. In occasione dell’anniversario di quel tragico 10 giugno 1924 Quartu ricorderà il giornalista e politico con una breve cerimonia, in programma nel parco omonimo, proprio davanti alla stele a lui dedicata. 

Giacomo Matteotti fu sequestrato appena uscito dalla sua casa. Un vero e proprio agguato di una banda di criminali che lo prelevò in via Pisanelli, a Roma, e lo trascinò all’interno della loro auto. Il corpo del deputato socialista venne ritrovato due mesi dopo in un bosco, a venti chilometri dalla Capitale.

Il delitto suscitò enorme clamore, per l’efferatezza e anche per il tempismo con il quale venne consumato. L’omicidio infatti avvenne appena pochi giorni dopo il coraggioso e accorato discorso di Matteotti a Montecitorio, nel quale il deputato socialista affrontò e accusò Benito Mussolini senza peli senza lingua, senza paura, denunciandone tra le altre cose la corruzione.

A cento anni esatti da quell’omicidio, Quartu vuole ricordare la risolutezza e il coraggio di Giacomo Matteotti con una breve cerimonia nel Parco omonimo, in pieno centro a Quartu, davanti al monumento a lui dedicato, realizzato dall’artista Armandino Lecca e omaggio alla comunità, nel 2004, da parte del Circolo Turati.

Lunedì 10 giugno, alle 9.30, parteciperanno alla cerimonia il Sindaco Graziano Milia, la Presidente del Consiglio Rita Murgioni, assessori e consiglieri. Sono stati inoltre invitati la Presidenza della Giunta e del Consiglio Regionali. Saranno inoltre presenti le delegazioni delle Forze dell’ordine e dell’ANPI. Il docente di Storia contemporanea dell’Università di Cagliari Luca Lecis ne ricorderà la figura in un breve intervento.

Si alzò e andò in fretta

I giovani verso la Giornata Mondiale della Gioventù

“Avrebbe potuto concentrarsi su se stessa, sulle preoccupazioni e i timori dovuti alla sua nuova condizione. Invece no, lei lei si fida totalmente di Dio. Pensa piuttosto ad Elisabetta”

Con le parole di Papa Francesco in centinaia hanno, come da tradizione, attraversato le vie della città di Quartu Sant’Elena nella notte del giovedì santo nella visita agli Altari della Reposizione.

La Forania di Quartu Sant’Elena, con i suoi sacerdoti, in cammino o nelle Chiese, hanno guidato i giovani, ma non solo, attraverso l’esempio di Maria, ad interrogarsi se quando tutto ciò che ci circonda personalmente sembra avere la priorità si possa veramente trovare la forza e il tempo di guardare oltre e vedere chi ha bisogno del nostro aiuto, a saper cogliere quell’aiuto, familiare, ragazzo, ragazza, moglie, marito o amici, a volte non richiesto ma necessario e presentato da Dio e dallo Spirito Santo.

Una città per lo più dormiente, dalla Comunità missionaria di Villaregia a San Giovanni Evangelista, da Sant’Antonio al Sacro Cuore, da Santo Stefano alla Basilica di Sant’Elena, che ha aperto non poche finestre o si fermata per lasciar passare una folla silenziosa e composta, fatta di tanti giovani, oratori, scout, azione cattolica, gruppi, ma anche meno giovani e famiglie, anche con bambini, che tappa dopo tappa si sono fermati a riflettere e adorare il Cristo esposto nelle chiese, aperte tutta la notte, oltre che cantare e pregare per le comunità che incontravano e partecipavano, come anche quelle di San Luca e Santa Maria degli Angeli.

Dopo diversi km e circa due ore e mezzo di cammino, con la guida degli scout per garantire la sicurezza, dove ad ogni tappa qualcuno si aggiungeva, si è arrivati alla fine del percorso oltre quattrocento partecipanti, un risultato straordinario che dimostra la voglia e la necessità di incontrarsi e trovare momenti di riflessione, sopratutto dopo gli anni che abbiamo passato, le tragedie e le sofferenze che stiamo vivendo.

Il messaggio del Papa, rivolto ai giovani nelle riflessioni, in particolare con lo sguardo rivolto a Lisbona e alla Giornata mondiale dei giovani di questa estate, è stato quello di capire che il dono che ci è stato fatto, come cristiani e membri della comunità, sia Gesù Cristo, con il suo amore infinito verso ognuno di noi,  e come Maria sia “il modello di come accogliere questo immenso dono e comunicalo agli altri” senza paure e senza ripensamenti.

È morto Benedetto XVI

La Chiesa di Cagliari in preghiera

La Chiesa è in lutto per la morte di Benedetto XVI. Dopo una lunga malattia e grande sofferenza è tornato alla casa del Padre all’età di 95 anni.

Il messaggio dell’Arcivescovo Giuseppe Baturi

«Il dolore per la morte dell’amato Benedetto XVI – afferma il vescovo di Cagliari e segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi – si accompagna all’ammirazione per la sua straordinaria figura di teologo, pastore, uomo di Dio e della Chiesa. È con gratitudine che lo accompagniamo all’incontro ultimo e lo raccomandiamo alla misericordia di Dio. Abbiamo imparato molto, e per molto continueremo a farlo, dalle sue parole e dai gesti della sua vita. La rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, in quell’indimenticabile 11 febbraio 2013, a causa dell’“incapacità di amministrare bene il ministero” affidato, resta un atto eccezionale, animato esclusivamente dall’amore alla Chiesa, che “significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi”. A noi, qui a Cagliari, il 7 settembre 2008, in occasione del centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria quale Patrona Massima della Sardegna, Benedetto XVI si diceva ammirato dalla “commovente manifestazione della fede” che anima il nostro popolo. Rivolgendosi alla Nostra Signora, diceva che “Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente. Maria, Regina della Pace e Stella della speranza, intercedi per noi”.
Adesso preghiamo per lui, chiedendo alla Vergine Madre di accoglierlo nel regno dove tutto è pace, di permettergli di immergersi “nell’oceano dell’infinito amore, nel quale il tempo – il prima e il dopo – non esiste più, … nella vastità dell’essere”, dove “siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia” (Encicl. Spe Salvi, 30 novembre, n. 12)».

L’invito alla preghiera di suffragio

L’Arcivescovo esorta i sacerdoti affinché, nelle sante messe del pomeriggio del 31 dicembre e dell’intera giornata del 1 gennaio, non manchino nelle Chiese della diocesi le preghiere in suffragio di Benedetto XVI.

Le comunità locali sono invitate a riunirsi in preghiera e a celebrare la messa in suffragio del papa emerito Benedetto XVI. Secondo le indicazioni dell’Ufficio liturgico nazionale, è opportuno utilizzare uno dei formulari proposti dal messale romano per le messe dei defunti “Per il Papa” (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura “il papa emerito Benedetto XVI”. Si precisa, inoltre, che nella colletta dello schema B e nell’ orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire “il tuo servo, il papa emerito Benedetto XVI”.

La visita di Benedetto XVI presso il Santuario di N.S. di Bonaria nel 2008

Il 7 settembre 2008 rappresenta una data impressa nella memoria della Chiesa cagliaritana e sarda, ricorda infatti la storica visita del Papa Ratzinger a Cagliari. Una giornata intensa che lo ha visto celebrare la santa messa sul sagrato del santuario della basilica di Bonaria, dove successivamente ha recitato l’Angelus. Incontrare sacerdoti e seminaristi e la comunità della Pontificia facoltà teologica della Sardegna ed infine i giovani in piazza Yenne.

Di seguito un passaggio dell’Omelia del Santo padre a Bonaria il 7 settembre 2008.

«Cari amici di Cagliari e della Sardegna –  anche il vostro popolo, grazie alla fede in Cristo e mediante la spirituale maternità di Maria e della Chiesa, è stato chiamato ad inserirsi nella spirituale “genealogia” del Vangelo. In Sardegna il cristianesimo è arrivato non con le spade dei conquistatori o per imposizione straniera, ma è germogliato dal sangue dei martiri che qui hanno donato la loro vita come atto di amore verso Dio e verso gli uomini. (…) E poi, ovviamente, l’amore per la Madonna. Siamo infatti qui, oggi, a commemorare un grande atto di fede, che i vostri padri compirono affidando la propria vita alla Madre di Cristo, quando la scelsero come Patrona massima dell’Isola. Non potevano sapere allora che il Novecento sarebbe stato un secolo molto difficile, ma certamente fu proprio in questa consacrazione a Maria che trovarono in seguito la forza per affrontare le difficoltà sopravvenute, specialmente con le due guerre mondiali. Non poteva essere che così. La vostra Isola, cari amici della Sardegna, non poteva avere altra protettrice che la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza: “Sa Mama, Fiza, Isposa de su Segnore”, come amate cantare. (…) A Maria in Sardegna sono dedicate ben 350 chiese e santuari. Un popolo di madri si rispecchia nell’umile ragazza di Nazaret, che col suo “sì” ha permesso al Verbo di diventare carne».

I sette vescovi sardi designati da Papa Ratzinger

L’attenzione verso la Chiesa sarda e quella di Cagliari è stata intensa sin dal principio del suo pontificato, durante il quale papa Benedetto XVI ha provveduto alla nomina di sette vescovi. Innanzitutto quella di monsignor Mosè Marcia, vescovo ausiliare di Cagliari, eletto il 3 giugno 2006 e consacrato il successivo 8 settembre. Nello stesso anno Ratzinger nominò vescovo di Ozieri il presbitero oristanese Sergio Pintor, e Ignazio Sanna, originario della diocesi di Nuoro, venne destinato come arcivescovo di Oristano. Sempre nel 2006 decretò il trasferimento di Sebastiano Sanguinetti da Ozieri a Tempio-Ampurias. L’anno successivo, nel 2007, fu la volta di Giovanni Paolo Zedda, del clero di Ales-Terralba, nominato vescovo di Iglesias. Infine, nel 2011, Benedetto chiamò a guidare la diocesi di Alghero-Bosa il Salesiano Mauro Maria Morfino. Fu di Benedetto XVI anche la nomina di Arrigo Miglio ad arcivescovo di Cagliari nel 2012.

Arrigo Miglio eletto cardinale

Nel pomeriggio di sabato 27 agosto 2022, presso la basilica di San Pietro in Vaticano, durante il Concistoro presieduto da papa Francesco, l’arcivescovo emerito di Cagliari monsignor Arrigo Miglio è stato creato cardinale con il titolo di San Clemente, menzionato per la prima volta da san Girolamo nella sua “Vita di San Clemente”, contenuta nel De Viris illustribus.

La sede assegnata è dedicata a papa Clemente I, sorge nella valle tra l’Esquilino e il Celio, sulla direttrice che unisce il Colosseo al Laterano nel rione Monti, ed ha la dignità di basilica minore. La presa di possesso da parte del nuovo porporato avverrà nei prossimi mesi.

Durante l’allocutio, pronunciata subito dopo la lettura del vangelo, papa Francesco ha citato l’immagine del fuoco, quello dello spirito e quello di brace: «fiamma potente dell’immagine di Dio, amore appassionato che tutto rigenera e purifica con cui il Signore vuole comunicare e avvicinarci con mitezza. Nella luce e nella forza cammina il popolo fedele al quale siamo stati inviati come ministri del Signore. Un cardinale – conclude – ama la Chiesa sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia incontrando i “grandi” di questo mondo, che i piccoli, sempre grandi davanti a Dio».

I nomi dei nuovi cardinali, venti in tutti, erano stati annunciati dal Papa dalla finestra del palazzo apostolico durante l’Angelus del 29 maggio, insieme alla richiesta di pregare per loro «affinché, confermando la loro adesione a Cristo, possano aiutarmi nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio». La lista di nomi ha confermato il duplice criterio che ha animato i precedenti sette Concistori del pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Quello della internazionalità, con una speciale attenzione al Sud del mondo, e il superamento delle sedi un tempo considerate tradizionalmente “cardinalizie” con una predilezione per le periferie, ovvero i territori di confine che storicamente non hanno mai visto un cardinale.

Tutti insieme, lunedì e martedì (29 e 30 agosto) si riuniranno per la due giorni di approfondimento della Praedicate Evangelium, suggellata, martedì alle 17.30, con la Messa del Pontefice sempre nella Basilica di San Pietro.

Nella mattina di domani, domenica 28 agosto, alle 12, presso la basilica papale di San Paolo fuori le mura, Arrigo Miglio celebrerà la santa messa con i fedeli e gli amici presenti a Roma.

Domenica 2 ottobre 2022 alle 19, presso la cattedrale di Cagliari, il cardinale presiederà la celebrazione eucaristica di ringraziamento con il clero e la comunità ecclesiale diocesana.

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