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Mesa Noa Food Coop: il cibo diventa etico e sostenibile

di Andrea Matta

Parte da Cagliari il primo progetto di cooperativa collaborativa di consumo in Sardegna. Si chiama “Mesa Noa – Food Coop”.  All’interno del progetto, i soci sono proprietari, gestori e clienti in un sistema innovativo di vendita e acquisto di prodotti prevalentemente locali. Una alternativa alla grande distribuzione organizzata nata con l’intento di creare una comunità di consumo critico. Mesa Noa è stata fondata da 58 soci, ora diventati 95. Tra loro c’è anche Nicola Pili, consigliere d’amministrazione della cooperativa che ci racconta come nasce e si sviluppa il progetto.

Com’e nata l’idea di Mesa Noa?

«L’idea è nata dalla visione di un film: “The Park Slope Food Coop”. Un film di Tim Bothe che racconta dell’esperienza di una cooperativa di New York nata dal 1973. Da tempo insieme ad altri amici ero attivo in un gruppo che si propone di sostenere il portale Italia che Cambia. Un portale che vuole raccontare buone pratiche ed esperienze positive in giro per l’Italia. Avevamo già fatto eventi di discussione a partire da un film, quindi quando Massimo Planta, fondatore dell’associazione “Terre colte” si è imbattuto nel trailer ci ha subito detto che sarebbe stato bello non solo parlarne, ma fare una cosa del genere anche qui da noi. Ci siamo attivati per fare una proiezione del film di Tim Bothe per l’11 Marzo 2018  a Cagliari presso il cinema Odissea.
L’evento e il dibattito che ne è seguito hanno destato molto interesse e partecipazione, ciò ci ha motivato a lavorare a questo progetto. Siamo partiti in tre o quattro, abbiamo coinvolto quelli che avevano partecipato alla proiezione e si erano detti interessati e con loro abbiamo organizzato una seconda proiezione per fine maggio stavolta presso la Cineteca Umanitaria a Cagliari. Anche in questa occasione  emerse molto interesse e volontà di collaborare da parte di tutti i presenti. Da qui ci siamo dati appuntamento a metà giugno. A quel punto eravamo già una trentina e ci siamo divisi in gruppi di lavoro che hanno lavorato a dar vita al progetto. Sono stati mesi intensi di attività e confronto che hanno portato il 21 Marzo di quest’anno alla fondazione di Mesa Noa Food coop società cooperativa, una cooperativa di consumatori che a breve darà vita ad un emporio collaborativo, sarà la prima esperienza del genere in Sardegna e probabilmente la seconda in Italia. Infatti a Bologna in modo simile al nostro è da poco nata: “Camilla, emporio di comunità”. Loro ci precedono di qualche mese, e ci hanno molto aiutato in tutte le fasi del progetto».

Che cos’è una food coop?

«Il modello è quello dell’esperienza newyorkese. I soci offrono tre ore di lavoro al mese, in cambio sono direttamente responsabili della scelta e della qualità dei prodotti che acquisteranno, e possono contenere i costi così da avere prodotti di alta qualità a un prezzo accessibile. Questo modello, è arrivato in Europa dopo il film dove cooperative analoghe sono nate in Francia, in Belgio, e come detto anche in Italia. Per noi, questo progetto rappresenta il tentativo di creare una comunità locale di consumo critico, che risponda alla esigenza di mettere a disposizione delle persone prodotti di qualità a prezzi contenuti e fornire strumenti di riflessione.  Ci proponiamo inoltre di promuovere azioni concrete per lo sviluppo dell’economia locale».

Come contribuiscono i soci alla crescita del progetto?

«Il progetto non può prescindere dall’impegno attivo dei soci, che devono mettere a disposizione un po’ del loro tempo. Oltre questo tempo dedicato all’Emporio i soci possono, se vogliono,  intervenire in tutte le fasi di gestione del progetto  partecipando ai gruppi di lavoro che sono collegati direttamente al consiglio di amministrazione della cooperativa. Stiamo lavorando per avere una gestione di “governance dinamica” basata sul consenso, che possa tener conto il più possibile delle opinioni di tutti i nostri soci».

Quali sono i vantaggi dell’Emporio collaborativo?

«Con l’Emporio collaborativo, i soci troveranno tutto quanto serve loro per liberarsi dalla grande distribuzione, avendo anche la possibilità di stabilire quali prodotti trovare nel negozio. Al tempo stesso stiamo dando vita ad una comunità di consumatori consapevoli, attenti alla qualità dei prodotti e rispettosi del lavoro dei produttori. Faremo ciò riducendo la filiera, acquistando cioè direttamente da produttori prevalentemente locali. Oppure rivolgendoci a filiere etiche e sociali per i prodotti non reperibili in Sardegna»

Come si può diventare soci di “Mesa Noa Food Coop”?

«Per diventare socio, basta versare una quota sociale pari a 125 euro, e vale per sempre. Il nostro è un progetto aperto. Chiunque fosse interessato può partecipare alle nostre iniziative, e ragionare con noi sui temi del consumo critico. Naturalmente ci piacerebbe che tante persone si unissero a noi diventando soci, o anche solo partecipassero contribuendo alla diffusione dei valori che sono alla base del nostro progetto. Più o meno un anno fa eravamo solo sei oggi siamo quasi un centinaio, ma ci auguriamo di essere molti di più nei prossimi mesi».

Cultura, territorio e cibo: una rete per migliorare l’esperienza turistica in Sardegna

Monumenti, cultura, territorio e cibo.  Una rete di organizzazioni per far vivere al meglio l’esperienza turistica. È questo l’obiettivo dei protocolli d’intesa firmati tra Imago Mundi ONLUS, che organizza e coordina Monumenti Aperti con ANCI Sardegna, Touring Club e Slow Food Cagliari.  L’obiettivo degli accordi tra i soggetti coinvolti è quello di “attivare e organizzare… iniziative congiunte, finalizzate alla realizzazione degli obiettivi comuni diretti alla massima diffusione della conoscenza del patrimonio ambientale e architettonico, economico e culturale, materiale e immateriale, della Sardegna” come recita uno dei punti più importanti nei protocolli d’intesa. L’iniziativa è stata presentata nel giorni scorsi alla MEM a Cagliari alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau.

L’accordo arriva in un anno importante per Imago Mundi e per Monumenti Aperti, manifestazione partita in Puglia ad aprile e che si concluderà ad ottobre a Ferrara e Copparo in Emilia. Un mese fa è arrivato il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale: “Questo riconoscimento – ricorda il presidente Fabrizio Frongia – ha aperto una stagione di nuove sfide per Monumenti Aperti ed è fondamentale, ora più che mai, proseguire il nostro percorso siglando accordi di collaborazione più strutturata con soggetti importanti a noi contigui, organizzati e radicati a livello regionale, con forte peso e alta riconoscibilità a livello nazionale, con i quali sarà stimolante mettere in campo progetti e sinergie”

“Parlare di ANCI e Monumenti Aperti in Sardegna significa parlare di identità, ma soprattutto di una Sardegna ancora tutta da conoscere e apprezzare”per il presidente dell’ANCI Regionale, Emiliano Deiana – rappresentato durante l’incontro cagliaritano da Umberto Oppus, direttore generale ANCI Sardegna e Francesco Piludu, coordinatore regionale ANCI Giovani – in un percorso di Monumenti in comune, dove l’isola mette in mostra le sue eccellenze: “Dalla suggestiva epopea della Sardegna nuragica all’evoluzione storica vissuta nel contatto con i fenici, i cartaginesi, i romani, i bizantini, pisani e genovesi, spagnoli, per arrivare al Regno di Sardegna, padre dell’Italia oggi repubblicana. Il tutto attraverso 377 comuni che, dal piccolo Baradili al più grande Cagliari, hanno tante cose da raccontare e da scoprire. Una manifestazione, Monumenti Aperti, diventata anch’essa un patrimonio. Da conoscere”

Soddisfazione per l’intesa espressa anche dal console sardo del Touring Club, Giuseppe Melis, e da Raimondo Mandis, fiduciario Slow Food Cagliari. Il primo, dopo aver ricordato che Touring Club nasce per favorire la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e identitario dell’Italia e che ogni forma di collaborazione con entità simili possa aiutare la diffusione di una maggior consapevolezza della ricchezza del patrimonio sardo, il secondo ha portato gli esempi di alcune iniziative inserite nel programma di Monumenti Aperti come “Gusta la Città” e Cibo e Patrimonio culturale (Food as Heritage)”che permettono di promuovere le qualità e le tradizioni di produzioni biodiverse, sostenibili attente al lavoro della campagna con la combinazione di cibi, prodotti e tradizioni per valorizzare i siti culturali, turistici, ambientali e storici della Sardegna”.

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