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Tag: sardegna

Il lavoro in Sardegna

di Claudia Sarritzu

Per le strade del capoluogo sardo spuntano come funghi nuovi locali dove fare l’aperitivo e ancora ristoranti, pizzerie, gelaterie, sempre pieni di turisti e cittadini. Se non prenoti non trovi posto. Le serrande chiuse di molti negozi sono state riaperte con nuove insegne. L’idea che uno si fa in giro per Cagliari è che la crisi sia finita. Un brutto incubo lontano. Ma è realmente così? Sette anni di crisi economica hanno messo in ginocchio l’Isola: industrie fallite, inquinamento senza precedenti, campagne abbandonate, record di disoccupazione, mobilitazione dei lavora- tori per mesi, corruzione, negozi chiusi, peculato, una profonda crisi della politica. Un terremoto che ha spazzato via una Sardegna che oggi cerca in qualche modo di rinascere ma che non ha le risorse sia finanziarie che umane (pensate alla classe dirigente della nostra Regione) per riprendersi.

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Editoriale N.2 di Settembre 2018

di Andrea Matta

Il viaggio di Profilo Sociale nell’isola delle storie da raccontare prosegue con il mondo del lavoro. Una parola che in Sardegna, ma anche in gran parte del nostro Paese, viene spesso seguita da altri due termini “allarme” e “disoccupazione”. Nell’epoca dei titoli sensazionalistici dei quotidiani e dei giornali online nessuna delle due voci ci fa più paura. Motivo? Siamo quasi abituati a sentirle nominare insieme. La politica cerca di fare la sua parte: mediazione nei tavoli dei ministeri tra multinazionali straniere, lavoratori e sindacati e progetti come il piano LavoRas, messo in moto dalla Regione Sardegna – al momento 258 progetti presentati da 195 comuni e 160 imprese che hanno assunto le prime 200 persone, la maggior parte a tempo indeterminato per 128 milioni di euro stanziati per il 2018 e 70 ciascuno per il 2019 e il 2020 – ma ancora tanto c’è da fare.

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Dignità e diritto alla felicità della vita, firmata in Sardegna la legge che tutela le donne vittime di violenza

La Regione autonoma della SARDEGNA opera attivamente affinché ogni donna vittima di violenza domestica in condizione di povertà, superi la condizione di dipendenza economica, soprusi, ricatto, povertà, e sia posta in condizione di accedere ai beni essenziali e di partecipare dignitosamente alla vita sociale, disponendo di un reddito sufficiente a garantire la dignità e il diritto alla felicita’ della vita.

Abbattere la paura di denunciare e reinserirle all’interno della società.
Questi solo alcuni degli obiettivi che si pone la nuova legge firmata anche in Sardegna per le donne vittime di violenza domestica, votata all’unanimità dal consiglio regionale.

Verranno programmati corsi di reinserimento personalizzati per tutte coloro che chiederanno l’aiuto delle istituzioni e resi disponibili fondi per un reddito di inclusione sociale (il cosiddetto reddito di libertà) della durata variabile da uno a tre anni, più altre agevolazioni che permetteranno ad ogni vittima di ripartire dignitosamente.

Un grande salto in avanti per la Sardegna, in Europa e nel mondo.
Le domande potranno essere presentate nel comune di residenza che disporrà una verifica della condizione domestica da parte dei servizi sociali.

È necessario l’aiuto di tutti

Come si evince dal comunicato stampa del 13 luglio 2018, l’Avis regionale sarda chiama a gran raccolta tutte le persone in salute a causa della carenza di donazioni.
Nel periodo estivo calano le presenze presso le Unità di Raccolta fisse e mobili ma non cala il fabbisogno dei pazienti presenti negli ospedali.
La Regione ha stimato che nel 2017 sono state 85 mila le sacche ematiche raccolte al fronte di un’esportazione di oltre 26 mila nelle altre regioni.
Un dato rassicurante soprattutto per i pazienti affetti da talassemia e da tutti coloro che necessitano di periodiche ma regolari trasfusioni (in Sardegna i pazienti affetti da questa malattia sono circa 1500).
Per diventare un donatore occorre osservare uno stile di vita regolare e una buona alimentazione, avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e pesare almeno 50 kg.
Il futuro donatore inoltre non dovrà assumere farmaci almeno 5 giorni prima della donazione, l’uomo può donare sino a quattro volte l’anno, mentre la donna in età fertile, due.

La “strana” rotta di Strange For Life

Abbiamo combattuto il tumore, supereremo anche questa avventura.
Sono le donne del team di Strange For Life a parlare della nuova e “strana” sfida che hanno lanciato per raccogliere fondi in favore dell’Ospedale Oncologico Businco di Cagliari.

Un equipaggio di 10 donne e 2 uomini il prossimo 5 agosto salperà dal capoluogo sardo su una canoa polinesiana in direzione San Teodoro, di fronte a loro solo il mare e 360 km da affrontare.

L’impresa è sicuramente difficile, come ha dichiarato Daniele Strano, a capo del progetto, poiché le donne a bordo hanno da poco superato la patologia tumorale.

Manca meno di un mese alla partenza e sicuramente gli allenamenti non potranno essere assidui e costanti ma tutto l’equipaggio è convinto di potercela fare.

E ovviamente lo siamo anche noi.

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