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Regionali 2019, Alessandra Addari (TCS): prove generali per le donne al governo

Alessandra Addari – Elezioni Regionali Sardegna 2019

Il commento di Alessandra Addari, direttrice di TCS Telecostasmeralda sulla doppia preferenza di genere in queste ultime #elezioniRegionali.Leggi l'intervento completo sul nostro sito:⤵️http://www.profilosociale.it/regionali-2019-alessandra-addari-tcs-prove-generali-per-le-donne-al-governo/

Pubblicato da Profilo Sociale su Martedì 5 marzo 2019

Intervento delle 12.10 del 25.02.2019

Partiamo col dire che è stato deludente su 7 candidati governatore non si sia vista neanche una donna all’interno dei talk show e soprattutto impegnata in prima linea nella campagna elettorale.

La doppia preferenza di genere

Per la prima volta si è applicata in Sardegna in seguito ad una legge regionale del novembre 2017, resa possibile grazie ad un grande movimento di donne.

Siamo alle prove generali, non possiamo pensare che questo dato sia il reale risultato di una legge, sia perchè gli elettori non erano ancora abituati, sia perchè era difficile districarsi nel grande lenzuolo che si presentava nella cabina.

Forse i più anziani non l’hanno compresa ma speriamo comunque bene, speriamo che ci siano donne in consiglio regionale, anche se in Abruzzo la stessa norma non ha avuto grande effetto con 5 donne in consiglio, speriamo quindi che non si ripeta qui.

La speranza è che le persone capiscano cosa significhi la doppia preferenza di genere e si abituino a questa nuova norma in futuro.

Regionali 2019, Alberto Urgu (Agorà Rai 3): gli effetti del voto disgiunto

Alberto Urgu – Elezioni Regionali Sardegna 2019

Il commento di Alberto Urgu, giornalista di Agorà Rai3 sugli effetti del voto disgiunto in queste ultime #elezioniRegionali.Leggi l'intervento completo sul nostro sito:⤵️http://www.profilosociale.it/regionali-2019-alberto-urgu-agora-rai-3-gli-effetti-del-voto-disgiunto/

Pubblicato da Profilo Sociale su Lunedì 4 marzo 2019

Intervento delle 11.07 del 25.02.2019

Candidato forte VS coalizione debole e viceversa.

Ciò che si è verificato nelle ultime elezioni regionali sarde è sicuramente l’effetto del voto disgiunto che qui in Sardegna è consentito dalla legge elettorale, si poteva infatti votare una lista ed un presidente non collegato a quella lista.

Un voto separato di cui si fatica a comprenderne l’utilità se non quella di complicare ulteriormente i calcoli, però è così.

Credo che alimenti la confusione da una parte, e dall’altra alimenta anche cose più brutte come possibili scambi e promesse tra partiti di una coalizione con presidenti di un’altra.

Il disgiunto secondo me è veramente nocivo perchè complica le operazioni di voto, confonde gli elettori e non ne capisco il vantaggio che si potrebbe trarre.

Mentre la doppia preferenza di genere mi sembra una cosa sacrosanta, il voto disgiunto mi appare abbastanza incomprensibile.

Regionali 2019, Giuseppe Meloni (L’Unione Sarda): il bipolarismo è finito ma…

Giuseppe Meloni – Elezioni Regionali Sardegna 2019

Il commento di Giuseppe Meloni, giornalista de L'Unione Sarda sulla forte polarizzazione del voto in queste ultime #elezioniRegionali.Leggi l'intervento completo sul nostro sito:⤵️http://www.profilosociale.it/regionali-2019-giuseppemeloniunionebipolarismofinitoma/

Pubblicato da Profilo Sociale su Lunedì 4 marzo 2019

Intervento delle 10.27 del 25.02.2019

Non mi sembrano risultati eclatanti per le forze alternative, probabilmente anche per effetto di una polarizzazione del voto sui due poli tradizionali.

Abbiamo detto in questi anni che il bipolarismo è finito e sicuramente non è rinato oggi perchè il Movimento 5 Stelle, benchè stia andando benissimo in Sardegna, rimane il terzo polo forte.

La presenza massiccia di Salvini in Sardegna ha sicuramente influito su questa forte polarizzazione dello scontro.

Se fosse confermato che il candidato Solinas non risulti in cima alle preferenze delle sue liste, non darei tutte le colpe a lui ma mi interrogherei su una strategia elettorale che ha puntato molto più sul leader nazionale piuttosto che sul candidato locale.

Il lavoro di squadra è l’ingrediente segreto del successo

Il lavoro di squadra divide i compiti e moltiplica il successo.

Si può riassumere in questo modo la 13 ore di diretta che lunedì ha consentito a tutti di vivere in diretta costante, senza mai una pausa, lo spoglio delle votazioni regionali in Sardegna.

5460 spettatori totali sulla diretta Facebook e oltre 1200 interazioni su un solo canale.

3 radio (RSE Radio Sant’Elena, Radio Kalaritana e Radio Golfo degli Angeli) e 4 pagine in diretta sui social.

Tutto questo è stato possibile grazie a:

  • la Starter SCS, società cooperativa editrice del nostro giornale;
  • Andrea Matta, il nostro direttore, collante tra tutte le notizie che, molto a rilento, arrivavano in redazione;
  • Maria Luisa Secchi, l’inviata, giornalista di Radio Kalaritana, in costante collegamento dalla sala stampa della Regione Sardegna;
  • Alessandro Atzeni e Nicola Cabras in redazione;
  • Davide Toro in regia video e audio per le 3 radio collegate;
  • Davide Atzori e Daniele Lecca, inviati a Cagliari presso i quartier generali dei candidati Solinas e Zedda;
  • Renato Perra per Radio Golfo degli Angeli;
  • la struttura di RSE Radio Sant’Elena sempre pronta ad accogliere nuove iniziative di programmazione.

Il ringraziamento va anche a Don Alfredo Fadda per RSE, Don Giulio Madeddu e Andrea Pala per RK e a tutti gli ospiti, agli amici e gli spettatori.

Regionali 2019, Simone Spiga (Cagliari Pad): voto alle liste civiche VS voto ai partiti

Simone Spiga – Elezioni Regionali Sardegna 2019

Il commento di Simone Spiga, giornalista di Cagliaripad.it sulla differenza tra il #voto dato alle #listeciviche e quello dato ai #partiti.Leggi l'intervento completo sul nostro sito:⤵️http://www.profilosociale.it/simonespigacagliaripadvotolistecivichevsvotopartiti/

Pubblicato da Profilo Sociale su Venerdì 1 marzo 2019

Intervento delle 9.33 del 25.02.2019

Quella del Partito Sardo d’Azione è una lista che porta vagonate di preferenze ma che non prende i numeri che avrebbero potuto prendere se i candidati si fossero presentati in liste più forti.

Per intenderci, un candidato che si candida con un partito che prende il 5/6% prende un numero di preferenze diverso da quello che prenderebbe se si candidasse con un partito che raggiunge il 15%.

Tutto questo perchè anche l’elettorato sceglie e soprattutto sceglie il partito sulla base di una serie di indicazioni.

C’è ovviamente un trend a favore della Lega che, pur avendo una lista “debole” in questa tornata elettorale, prenderà molti volti di testa, ossia sul simbolo senza preferenze.

Il discorso da fare per le liste civiche è però diverso.

Mentre le altre sono liste strutturate (come PD o Liberi E Uguali) e c’è quindi un voto di un certo tipo, sulle liste civiche le preferenze si basano su un concetto diverso dai partiti tradizionali.

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