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L’identità del popolo sardo

La cacciata dei piemontesi da Cagliari

Sa Die de sa Sardigna, una festa di popolo e cultura

L’identità di un popolo non è un quadro o una fotografia ma un qualcosa sempre in evoluzione e in movimento. L’Identità dei sardi è difficile da definire proprio perché dinamica e variabile, fatta di sovrapposizioni e interferenze e non di riduzioni. Una identità, stratificata e profonda come in tutti popoli che si affacciano nel Mediterraneo, fatta di tante varianti che ha bisogno di un paziente lavoro di sintesi per essere ricondotta ad una forma comune

Se il 25 aprile è la festa dell’identità italiana, il 28 aprile è la festa dell’identità sarda

Il 28 aprile del 1794 i sardi decisero che era il momento di non subire scelte politiche lontane dai propri bisogni e dettero vita ai cosiddetti Vespri Sardi. I Sardi chiedevano soltanto che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni prese dai piemontesi. Sulla scia della Rivoluzione Francese in essere da 4 anni, non essendo ascoltati decisero di protestare, con la borghesia a capo delle proteste con il resto della popolazione al seguito. L’arresto dei capi della rivolta Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Fortemente minacciata dal processo di globalizzazione in atto, dove ormai anche l’italiano sta lasciando posto ad un numero sempre più alto di lemmi di origine anglosassone, la lingua sarda rappresenta un’autentica ricchezza, da conoscere meglio per poterla salvaguardare come strumento linguistico e patrimonio culturale da tramandare alle generazioni future. Il sardo (in tutte le sue varianti linguistiche) viene parlato in prevalenza dagli uomini e meno dalle donne, con percentuali inversamente proporzionali al numero di abitanti e dell’istruzione scolastica, con maggiore frequenza laddove aumenta la distanza dai capoluoghi ( Studio condotto nel 2007 dalla Prof.ssa Anna Oppo). Le varianti di tutti i centri sono ugualmente importanti ma vi è la necessità della scrittura per convergere verso un unico modo condiviso, un po’ come la lingua inglese che scrivono tutti allo stesso modo ma pronunciano diversamente a seconda della regione presa in considerazione.

Fortunatamente in Sardegna ci sono ancora delle realtà dove si tende a conservare il proprio patrimonio linguistico. In Barbagia ancora oggi si sentono le mamme, anche quelle che  che si rivolgono ai figli parlando completamente in sardo.

Sardu

S’identidadi de unu populu non esti unu pintu o un arretratu , ma calincuna cosa chi si cambiada in donnia momentu S’identidadi de su populu sardu esti traballosa a da contai poita esti sempri in arrangiamentu, una cosa a pitz’e s’atra cun influentzas de donnia logu. Una identidadi meda manna cumenti tottu is atrus populus chi bivinti a facci a su Mari Mediterraneu, aundi bivinti impari medas formas de sa propru cultura e chi abisongiada de essi fatta scetti ind’una manera chi ci possanta cappi totus impari

Si su 25 (binti-cincu) de abrili esti sa festa de s’Italia, su 28 (bint’ottu) esti sa festa de s’identidadi sarda.

Su 28 (bint’ottu) de abrili de su 1794 (mille-settixentus-noranta-quattru) is sardus si funti accattaus chi fiat su momentu de si furriai a su chi oliant is piemontesus, cosas chi fiant meda attesu de s’abisonzu de sa genti sarda. Is sardus oliant sceti una pati de is incumbentzas civilis e militaris e un pagu de prus de autonomia in is detzisionis chi si depiant pigai in su governu de s’isula. A pustis de sa Rivoluzioni Frantzesa chi gherrara giai de 4 (quattrus) annus, cumenti anti impresonau Vincenzo Casu e Efisio Pintor, funti patias is protestas cun sa borghesia e su populu.

Amelezzada meda de sa globalizzazioni aundi fintzas s’italianu esti lassendi logu a medas fueddus de s’inglesu, sa limba sarda esti una ricchesa chi si depidi connosci mellus po da podi donai a is fillus e nepodi nostus. Oi esti chistionada de prus de is ominis e de mancu de is feminas, in is biddas piticas prus de is biddas mannas e prusu de sa genti pagu studiada. Totus is variantis funti importantis ma si depidi circai de iscriri totus in sa propria manera, cumenti fainti is inglesus, chi scrinti ind’una manera e donniunu du liggidi cumenti s’imperada in sa bidda sua.

Po avventura in sardigna ci funti logus aundi si chistionada beni su sardu. In Barbaza fintzas is piciocheddus piticus chistionanta sa limba sarda de su logu.

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[Video] Quartu, il liceo Brotzu introduce la Carriera Alias

Quartu, il Liceo G. Brotzu è la prima scuola della città a introdurre la Carriera Alias. L’iniziativa permette alle persone in transizione di aver riconosciuto l’utilizzo del nome e dei pronomi che ritengono più adatti.

La carriera Alias è una procedura che consente a una persona iscritta al liceo e che sta affrontando un percorso di transizione di utilizzare all’interno dell’istituto il proprio nome scelto e i pronomi correlati. La procedura nasce dalla risposta a un bisogno concreto. “Ci siamo attivati partendo dal bisogno pratico di una studentessa” ci racconta Gabriele, rappresentante d’istituto. “Ma quando siamo andati a parlare con la dirigete, aveva già attivato la procedura. Collaborando, è stato facile portare avanti l’iniziativa”.

La dirigente Greca Piras si è mossa “per rispondere a un bisogno. Se nella comunità scolastica qualcuno non sta bene è nostro dovere migliorare la situazione”. La dirigente ha “accolto le richieste dei ragazzi, ma ci stavamo già muovendo come consiglio d’istituto. Abbiamo iniziato le procedure di attivazione e il consiglio ha approvato la proposta all’unanimità”.

“Penso che sia giusto lasciare spazio a loro” ha continuato prima di lasciare la scrivania ai rappresentanti, che specificano come “non ci siano stati casi di discriminazione. Il corpo docenti si è dimostrato estremamente rispettoso e ha accolto la proposta con entusiasmo. Molti docenti utilizzavano un linguaggio inclusivo anche prima di questa possibilità”.

“Abbiamo in progetto l’idea di trasformare un bagno in disuso in un bagno gender-free, per chi avesse bisogno di uno spazio ulteriormente sicuro” conclude la dirigente Greca Piras, che mira a un liceo sempre più “inclusivo e rispettoso, dove la comunità scolastica stia bene”.

Una commissione tutta al femminile per le pari opportunità

La nuova Commissione Pari opportunità del Comune di Quartu Sant’Elena

Alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne, il Comune di Quartu Sant’Elena, con la presenza del Sindaco Graziano Milia ha avviato i lavori della Commissione Pari opportunità, per la prima volta nella storia, anche grazie alle modifiche regolamentari, interamente da componenti di genere femminile con solo due commissarie consigliere comunali e undici esterne.

La Commissione ha eletto come presidente Elisa Usalla

Il primo anno di Profilo Sociale

di Andrea Matta
Direttore “Profilo Sociale”

5 numeri, 59 articoli, oltre 30 firme e un numero di lettori che cresce giorno dopo giorno. Sono questi i numeri di “Profilo Sociale”, la rivista edita da STARTER che festeggia oggi il suo primo anno di vita.

Dopo 365 giorni possiamo fare un primo bilancio sul nostro lavoro. Nel primo editoriale abbiamo detto che il nostro obiettivo sarebbe stato quello di “informare, interessare e incuriosire. Ora, possiamo dire che lo stiamo facendo senza rincorrere la notizia di cronaca o il pettegolezzo ma cercando di mettere al centro del nostro progetto le persone, raccontando le storie di chi si mette in gioco in prima persona.  

Abbiamo raccontato com’è cambiata la nostra realtà durante tutto l’anno. Abbiamo parlato di ambiente con l’opera di tanti volontari pronti a pulire e liberare la città dai rifiuti. Ci siamo concentrati sull’innovazione e sulla sostenibilità, sui progetti contro la dispersione scolastica, sul lavoro con la vertenza dei pastori e quella dei lavoratori del verde pubblico a Quartu. Non ci siamo dimenticati della cultura e dei fumetti con l’intervista al disegnatore Jean Claudio Vinci: un sardo alla Disney Pixar.

Oltre al sociale abbiamo seguito con attenzione le elezioni regionali dello scorso febbraio. Tredici ore di diretta sul sito, migliaia di contatti in video sulla nostra pagina e in radio su RSE Radio Sant’Elena, Radio Golfo degli Angeli e Radio Kalaritana. Una giornata che resta il nostro fiore all’occhiello per il lavoro portato avanti da tutta la squadra con la gentilezza e professionalità. Abbiamo dedicato un ampio spazio anche alle elezioni europee e alle amministrative che si sono concluse con i due ballottaggi di ieri.

Nei cinque numeri della rivista abbiamo approfondito i tanti temi della nostra isola. Abbiamo raccontato l’informazione in Sardegna, dato un senso ai freddi numeri statistici e voce ai progetti giornalisti scolastici, alle startup, alle idee positive. Al lavoro come riscatto sociale con i progetti della Locanda dei Buoni e dei cattivi e di un lavoro accessibile con Andrea Ferrero, e le storie di chi ha scelto di lasciare la Sardegna per cercare fortuna.  Poi abbiamo descritto la grande sfida dell’educazione vista come crescita, come trasmissione di valori positivi e di rispetto per l’altro. L’abbiamo fatto con le interviste all’ex assessore regionale all’Istruzione, Giuseppe Dessena, con i progetti dell’associazione Genitori Adottivi, del College Sant’Efisio. Di chi insegna in ospedale e chi combatte la povertà educativa, chi educa attraverso lo sport come strumento di inclusione sociale e di chi ospita gli studenti stranieri in Sardegna. Chi educa con l’arte e la comicità e chi con il rispetto dell’ambiente.

Il nostro percorso è proseguito sulle orme dell’impegno sociale: singoli e associazioni che giorno dopo giorno si sporcano le mani e cercano di migliorare il mondo. Da Francesco Abate – giornalista e scrittore che avevamo incontrato ad agosto del 2018 per la presentazione del suo libro “Torpedone Trapiantati” al Poetto di Quartu grazie al nostro editore STARTER e al chiosco “Controvento” – a Don Ciotti, passando per le associazioni attive sul territorio in temi come la politica, la solidarietà, la donazione e anche le due ruote che aiutano il prossimo in giro per il mondo come “Mototaccuino”. L’ecosostenibilità dei centri dell’isola e chi aiuta gli ultimi a Quartu, senza dimenticare il teatro e la politica.

Il numero di aprile – presentato con una serata all’Hostel Sardinia – l’abbiamo dedicato alle donne con “Non metà, tutto il cielo”. Donne che fanno impresa come Alessandra Argiolas, donne in politica e che lottano contro la disparità di genere nel mondo del lavoro come Rita Cannas o che raccontano l’essere femminista oggi come Claudia Sarritzu. Donne che scendono in piazza per l’8 marzo (evento seguito sia a Cagliari che da Milano). Donne che si dedicano agli altri come le associazioni ABOS, Domus De Luna, Associazione Peter Pan. Donne nelle musica, nel teatro, nello sport praticato per passione e come rinascita (Karalis Pink Team Onlus) e per migliorare i propri risultati sulla pista come Dalia Kaddari.

Nelle ultime settimane abbiamo deciso di parlare di Quartu, la città nella quale nasce il progetto di “Profilo Sociale”. Ci siamo resi conto che la terza città della Sardegna può essere raccontata a 360 gradi: dalle associazioni agli eventi passando per la politica con ciò che accade in consiglio comunale.

I numeri sono positivi. I social di “Profilo Sociale” ci mostrano che il progetto piace e che tante persone seguono i nostri canali Facebook e Instagram e si aggiornano quotidianamente il nostro sito.

Ora che si fa? Profilo Sociale va avanti: tutti i giorni sul nostro portale profilosociale.it e sui social in attesa del nuovo numero della rivista, online nel mese di settembre, dedicato proprio alla città di Quartu e ai nuovi progetti come “My Open Sardinia“.

Continueremo a raccontare la realtà che ci circonda e a fare rete con le tante associazioni e i singoli che hanno e avranno voglia di parlare di belle notizie, di chi fa qualcosa di buono per il prossimo.

Sappiamo di essere una piccola realtà ma grazie al vostro supporto possiamo crescere. Dobbiamo crescere.

Grazie al nostro editore STARTER e al suo presidente Nicola Cabras per il confronto e per la fiducia confermata dopo il primo anno di questa nuova avventura. Grazie ad Alessandro Atzeni, anima e braccia dei social della rivista e a Davide Toro che sa rendere la rivista un ottimo e apprezzato prodotto giornalistico.

Grazie a chi ha scritto per noi nel primo anno della nostra rivista: Vito Biolchini, Giulia Giornaliste Sardegna, Donna Fernanda, Maria Bernardetta Cabras, Claudia Sarritzu, Elisabetta Boeddu, Ignazio Boi, Antonio Pantoli, Davide Atzori, Pier Paolo Cavagna, Alessandra Calamida, Giudo Garau, Andrea Serra, Alessia Gilardo, ACBS, Evelina Chiocca, Daniele Altieri, Massimo Melis, Roberto Comparetti, Caterina Perra, Francesca Pani, Mauro Mou, Maria Luisa Secchi, Rita Cannas, Paola Cireddu, Elisa Benedetta Marioni, Martina Staffa, Ezia Caredda, Alessandro Piludu.

Profilo Sociale, continua.

Cibo, tradizioni e turismo con “Sa Panada: tour del gusto”

Cibo, tradizioni e turismo. Sono queste le tre parole chiave del progetto dall’associazione “Sa Mata  – L’albero delle idee” all’insegna del turismo esperienziale denominato “Sa panada: tour del gusto” che mette insieme tre centri dell’isola: Assemini, Cuglieri e Oschiri.

«È molto gratificante scoprire una nuova cultura attraverso il cibo e le sue tradizioni venendo a contatto con le persone del luogo e le loro usanze – racconta la presidente dell’associazione, Veronica Matta –  Il turista di oggi cerca l’esperienza nel viaggio, vuole vivere emozioni uniche da stampare nella mente e nel cuore per raccontarle una volta tornato a casa. Il turismo esperienziale rappresenta un modo di viaggiare che propone uno o più momenti di totale immersione nelle realtà locali».

Le esperienze saranno il vero motore turistico moderno in un mercato in grande crescita a livello mondiale. Sarà una grande opportunità per i tre centri che dovranno viverlo attraverso la logica del fare rete: «Purtroppo moltissimi operatori non hanno né la competenza né le idee per riuscire ad esaudire i desideri di moltissimi turisti che chiedono questo nuovo tipo di turismo. Invieremo – prosegue la presidente – il pacchetto turistico a tutte le strutture ricettive dei paesi coinvolti, hotel e agriturismo, inclusi i B&B. I primi contatti sono tutti positivi. Gli operatori dovranno partire da un nuovo tipo di offerta e un nuovo tipo di comunicazione efficace per creare delle offerte esperienziali di alto livello. L’idea di animare una relazione tra le tradizioni culinarie, le bellezze del territorio e le strutture ricettive, è molto interessante. Il comparto turistico locale potrà dotarsi anche di nuove professionalità cogliendo nuove opportunità che emergono dal mercato internazionale. I tour operator affermano che oggi il turista è sempre più informato e desidera vivere esperienze personalizzate e uniche. Si informa sulle differenze e sui vantaggi che gli può dare un pacchetto viaggio rispetto ad un altro» conclude Matta.

L’associazione ha creato una applicazione che si occupa di gastronomia per la passione dei turisti che amano i viaggi esperienziali; “sAPPanada” sarà utile per il tour de sa panada all’insegna del gusto, dell’arte e dello sport, e sarà scaricabile sullo smartphone.

Il tour sarà possibile anche grazie alla partecipazione delle strutture ricettive dei tre centri che hanno accolto con favore l’iniziativa. Il viaggio potrebbe proseguire anche fuori dalla Sardegna come già fatto da “Sa Mata” in Spagna nelle Isole Baleari, terre che condividono con la nostra isola le stesse radici e la stesa cultura culinaria.

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