Essere se stesse al massimo, l’8 marzo a Cagliari
di Alessandro Atzeni
L’8 marzo a Cagliari come in tantissime città del mondo si è svolta la manifestazione a favore dei diritti delle donne e contro il ddL Pillon, in Italia con la sigla Non Una Di Meno, a cui si aggiungeva qui in Sardegna quella nostrana Manc’Una De Mancu.
Le parole di seguito sono quelle di una ragazza, ma non sono solo le sue, sono le parole gridate per tutta la mattina, parole che hanno bisogno di una cassa di risonanza, finchè non saranno ascoltate per davvero.
«Siamo qui per manifestare a favore dei diritti delle donne che verranno danneggiati in futuro e sono costantemente minacciati in tempi recenti dal disegno di legge Pillon.
In questo periodo storico ed in questa fase politica che stiamo vivendo è necessario protestare contro un disegno di legge che chiaramente è a sfavore delle donne, soprattutto vittime di violenze e delle famiglie.
Non bisogna mai perdere di vista la strada che è stata fatta in questi secoli, le donne hanno ottenuto dei diritti che prima erano inimmaginabili, ma il cammino non finisce mai.
La lotta per i diritti continua e non si deve mai fermare, quindi è in torto chiunque pensi che ormai abbiamo raggiunto il livello massimo o che non abbiamo nulla di cui lamentarci perchè viviamo in un paese occidentale e tutto ci è concesso.
Noi siamo ragazze e non siamo ancora entrate nel mondo del lavoro ma abbiamo già avuto esperienza in moltissimi contesti di quanto possa essere limitante l’essere donna.
Ovviamente non per nostra volontà, noi cerchiamo di combattere contro questa concezione, però molte persone imponendoci delle categorie, ci impediscono di essere noi stesse al massimo».